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Il 36% delle specie di rettili venduto online

Il 36% delle specie di rettili venduto online

Molte sono a rischio di estinzione

29 settembre 2020, 20:02

Redazione ANSA

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il camaleonte tigre delle Seychelles (fonte:Hans Stieglitz/Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

il camaleonte tigre delle Seychelles (fonte:Hans Stieglitz/Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA
il camaleonte tigre delle Seychelles (fonte:Hans Stieglitz/Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il commercio online è sempre più diffuso, compreso quello degli animali, in particolare dei rettili. Dalle tartarughe ai camaleonti, circa il 36% delle specie di rettili viene infatti venduto su internet, diventato ormai la principale piazza per il loro scambio a livello globale. Molte delle specie vendute sono a rischio di estinzione, come la testuggine maculata del Capo o il camaleonte tigre delle Seychelles, e in tre quarti dei casi non sono regolamentate da leggi internazionali. A fare il punto è lo studio dell'Accademia cinese delle scienze pubblicato sulla rivista Nature Communications.

Nonostante la loro enorme varietà, la grande parte delle importazioni si concentra su poche specie - 13 (principalmente coccodrilli, pitoni e varani) - distribuite in 125 Paesi. I ricercatori, guidati da Alice Hughes, hanno ricostruito il commercio facendo ricerche su internet su 151 siti di vendita online di rettili in cinque lingue per documentare il commercio online su 11.050 specie tra il 2000 e 2019. Quindi hanno incrociato questi dati con le informazioni contenute in due banche dati internazionali specializzate nel commercio di animali selvatici, Cites e Lemis. In questo modo gli autori della ricerca hanno verificato che 3.943 specie sono vendute online (pari al 36% di quelle conosciute), il 79% delle quali non rientra nella regolamentazione Cites del commercio. Circa il 90% delle specie vendute documentate e la metà del numero totale di esemplari sono stati catturati in natura.

Il Vietnam e la penisola malese, sono il principale 'bacino' di uscita delle specie più minacciate e l'Europa e Nord America i maggiori mercati di consumo. A facilitare questa situazione, rilevano gli studiosi, sono le maglie larghe e le lacune negli sforzi internazionali di regolamentazione del commercio della fauna selvatica, che fanno sfuggire ai monitoraggi molti esemplari di diverse specie. Ciò rende vano lo sforzo di conoscere il reale impatto del commercio internazionale su questi animali. Se non si riuscirà a mitigare l'impatto di tale commercio non regolamentato, anche se legale, avvertono i ricercatori, le specie di rettili endemiche e a corto raggio potrebbero essere le prossime vittime della crisi che sta subendo la biodiversità nel nostro pianeta. Il loro suggerimento è di cambiare lo status quo, e richiedere una prova di sostenibilità prima di autorizzare la vendita di questi animali.

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