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Marte, tre mappe per cercare le impronte fossili della vita

Marte, tre mappe per cercare le impronte fossili della vita

Nel mirino pure il cratere Jezero dove c'e' il rover Perseverance

28 ottobre 2021, 06:15

Redazione ANSA

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La Neretva Vallis, uno dei luoghi nei quali cercare la vita su Marte (fonte: HSRC/FUB/DLR/ESA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Neretva Vallis, uno dei luoghi nei quali cercare la vita su Marte (fonte: HSRC/FUB/DLR/ESA) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La Neretva Vallis, uno dei luoghi nei quali cercare la vita su Marte (fonte: HSRC/FUB/DLR/ESA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Individuati su Marte i luoghi dove potrebbe essere piu' alta la probabilita' di trovare impronte fossili lasciate da eventuali organismi viventi: si concentrano nei dintorni del Cratere Belva, allo sbocco della valle fluviale Neretva Vallis e nell'ampia area pianeggiante del Cratere Jezero, dove si trova il rover della Nasa Perseverance. Lo dimostrano tre mappe ottenute combinando lo studio di 18 siti paleontologici terrestri con sofisticati modelli al computer. Il risultato, utile a pianificare le future missioni, e' pubblicato sulla rivista PeerJ da un team di esperti dell'Universita' di Genova in collaborazione con l'Universita' Statale di Milano e il Naturtejo Unesco Global Geopark-Istituto D. Luiz in Portogallo.

Quello proposto dai ricercatori e' un nuovo approccio per la ricerca alla vita marziana: invece di cercare resti fossili di interi organismi o loro frammenti, si punta a cercare tane, piste, impronte e perforazioni (icnofossili) lasciate da eventuali organismi. In altre parole, e' come cercare le impronte fossili di un dinosauro invece che il suo scheletro.

Questa strategia offre diversi vantaggi: innanzitutto gli icnofossili dovrebbero conservarsi piu' facilmente, inoltre la loro morfologia "riflette prevalentemente il comportamento biologico dell'organismo produttore, permettendo di rilevare la vita indipendentemente dalla morfologia e dalla biochimica di eventuali organismi extraterrestri", spiega il primo autore dello studio Andrea Baucon, paleontologo dell'Universita' di Genova.

Per realizzare le mappe, i ricercatori hanno analizzato 18 siti paleontologici sulla Terra, anche attraverso spedizioni in Mongolia (dove sono stati attaccati da contrabbandieri di ossa di dinosauro), a Penha Garcia in Portogallo e sul Monte Fasce in Liguria. Lo studio ha permesso di determinare quali variabili influenzano la possibilita' di rinvenire un icnofossile, come il tipo di substrato e la qualita' dell'affioramento. I ricercatori hanno poi stimato, per ogni metro quadrato del cratere Jezero, il valore di queste variabili. Infine, i dati sono stati aggregati producendo tre mappe che indicano i luoghi dove c'e' la piu' alta probabilita' di trovare tracce di vita.

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