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La stella simile al Sole sopravvissuta al buco nero

La stella simile al Sole sopravvissuta al buco nero

Continuerà a orbitargli intorno per miliardi di anni

05 maggio 2020, 18:11

Redazione ANSA

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Ricostruzione della stella simile al Sole sopravvissuta all’incontro ravvicinato con il buco nero. (fonte: Chandra X-Ray Observatory) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ricostruzione della stella simile al Sole sopravvissuta all’incontro ravvicinato con il buco nero. (fonte: Chandra X-Ray Observatory) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Ricostruzione della stella simile al Sole sopravvissuta all’incontro ravvicinato con il buco nero. (fonte: Chandra X-Ray Observatory) - RIPRODUZIONE RISERVATA

È sopravvissuta a un incontro ravvicinato con un buco nero gigante, con massa 400.000 volte il Sole, al centro della galassia GSN 069, a circa 250 milioni di anni luce dalla Terra. È una gigante rossa, una stella come il Sole nella fase finale della sua evoluzione che, esaurito il proprio combustibile nucleare, inizia a gonfiarsi.

Gli astronomi dell’Università britannica di Leicester, coordinati da Andrew King, si sono accorti della sua presenza grazie a un’emissione di raggi X regolare come un orologio, ogni nove ore. Il fenomeno è descritto nello studio pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

La radiazione della stella finita nelle fauci del buco nero è stata catturata dai telescopi spaziali a raggi X Chandra della Nasa, e Xmm-Newton dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Incontri come questo, spiegano gli astronomi, possono aiutare a capire meglio come si accresce un buco nero.

La stella, avvicinandosi al buco nero, spiegano gli astronomi, perde gli strati più esterni a causa della spaventosa attrazione gravitazionale di questo aspirapolvere cosmico. Riesce, però, a sopravvivere, uscendo fuori da questo incontro ravvicinato come nuda, nella forma di una nana bianca, una stella poco più grande della Terra.

“Rimane, però, imbrigliata, orbitando intorno al buco nero ogni nove ore”, spiega King. In ognuna di queste orbite, la nana bianca perde un po’ della propria massa, continuando a nutrire il buco nero. Il fenomeno è accompagnato da un’intensa emissione di raggi X, captata dai due telescopi della Nasa e dell’Esa. Gli esperti prevedono che la stella, orbitando comunque a una distanza di sicurezza dal buco nero, potrebbe rimanere nella sua morsa per miliardi di anni.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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