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Sebastiani (Cnr), ricoveri per Covid in brusco aumento

Sebastiani (Cnr), ricoveri per Covid in brusco aumento

Impennata in Lazio, Liguria, Marche e nella provincia di Trento.

07 dicembre 2021, 12:49

Redazione ANSA

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Sebastiani (Cnr), ricoveri per Covid in brusco aumento (fonte: iximus da instagram/Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sebastiani (Cnr), ricoveri per Covid in brusco aumento (fonte: iximus da instagram/Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Sebastiani (Cnr), ricoveri per Covid in brusco aumento (fonte: iximus da instagram/Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

In Lazio, Liguria, Marche e nella provincia di Trento si osservano “bruschi cambiamenti” dei numeri dei ricoveri, nei reparti ordinari o nelle terapie intensive, con aumenti che portano queste regioni vicino o oltre una delle due soglie per l’ingresso nella zona gialla. Lo indica l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone', del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

“Il Lazio ha superato la soglia del 10% delle terapie intensive: dopo essere stata la scorsa settimana in stasi per i reparti ordinari, con un valore medio pari a circa l'11%, oggi è salita al 12%”, osserva il matematico.

In Liguria si osserva una situazione analoga: “anche questa regione ha superato la soglia del 10% per le terapie intensive, e in un giorno l’occupazione dei reparti ordinari è salita di circa l'1.5%, arrivando a circa l'11.5%”.

Anche le Marche, prosegue Sebastiani, “negli ultimi due giorni hanno subito un aumento di circa il 2.5% nelle terapie intensive, salendo così al 12%, quindi oltre la soglia del 10%. Nei reparti ordinari l'occupazione è pari a circa il 10.5%”.

Nella provincia autonoma di Trento, il brusco aumento del 2.5% circa rilevato negli ultimi due giorni riguarda i reparti ordinari, che salgono così al 12.5%; le terapie intensive sono al 9%.

“I bruschi cambiamenti osservati in questa fase in diverse regioni sono probabilmente legati alla grande diffusività della variante prevalente al momento in Italia – rileva Sebastiani - ed evidenziano l'importanza di aumentare la copertura vaccinale, specialmente nella fascia 12-19, dove è al 57%”. Altrettanto importante, prosegue, è “effettuare le terze dosi e mettere in atto le misure preventive che si sono rivelate efficaci per limitare la diffusione dell'epidemia, come indossare la mascherina in tutte le condizioni a rischio, all'aperto o meno, e limitare per quanto possibile il numero di contatti”.

 

In Calabria aumento posti letto o in giallo

Per Sebastiani, sulla base dei dati del 6 dicembre relativi all'occupazione ospedaliera, diffusi dalla Protezione civile e quelli sulla capienza dei reparti ordinari e di terapia intensiva pubblicati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), se non aumenterà la disponibilità di posti letto nei reparti ordinari e di terapia intensiva, la Calabria sembra destinata ad entrare presto nella zona gialla. Ha infatti già superato i valori soglia dell’occupazione per entrambi i tipi di reparti e la tendenza è in crescita. 

I dati, rileva il matemarico, indicano che “la Calabria è al 15.5% per i reparti ordinari e all'11% per quelli di terapia intensiva. Per entrambi i tipi di curve, il trend è di crescita. La regione ha quindi numeri da zona gialla ed è quasi certo che sarà così anche martedì 7 dicembre, giorno della settimana a cui fa riferimento il monitoraggio settimanale del venerdì”. L’esperto osserva inoltre che “con questi dati, l'unica possibilità per la Calabria di evitare l’ingresso in zona gialla è aumentare la capienza dei reparti, come è accaduto in Lombardia”.

Questa Regione ha infatti aumentato la capienza dei reparti ordinari di circa 1.250 unità dal 5 al 6 dicembre, “scendendo quindi al 12.5%” e “ha allungato cosi' a quattro settimane il tempo previsto, col tasso di aumento attuale, per il superamento della soglia del 15%". Sempre per la Lombardia “è confermata invece la previsione del superamento della soglia del 10% delle terapie intensive (la cui capienza è rimasta invariata) a cavallo tra la fine della settimana corrente e l'inizio di quella successiva”.

 

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