Una delle sfide legate all'emergenza
coronavirus e' la permanenza a casa, più che in altri momenti.
In agguato, però, ci può essere un problema collegato al fatto
di avere il partner, un parente o un coinquilino che fuma. Si è
così soggetti al fumo di seconda mano, ma anche a quello
cosiddetto di terza mano, in cui le sostanze chimiche si
attaccano alla polvere e alle superfici domestiche e possono
accumularsi nel tempo. Il fumo di terza mano può essere
difficile da rimuovere completamente e particolarmente
pericoloso per i bambini poiché sono più vicini a superfici dove
si accumula la polvere come il pavimento, hanno maggiori
probabilità di mettere oggetti o mani in bocca e hanno un
sistema immunitario più debole rispetto agli adulti. Se
eliminare del tutto il rischio è forse impossibile, ridurlo però
si può. Lo rileva uno studio della San Diego State University,
pubblicato su Nicotine & Tobacco Research. I ricercatori hanno
analizzato i potenziali metodi di pulizia del fumo di terza
mano, esaminando esaminato specificamente la nicotina sulle
superfici e nella polvere.
"Volevamo vedere - aggiunge Georg Matt, autore principale
dello studio - se c'erano soluzioni disponibili per le persone
che vivono in case inquinate dal fumo di terza mano. Abbiamo
esplorato tre opzioni per la pulizia e testato gli appartamenti
per la contaminazione da nicotina prima, dopo e tre mesi. dopo
ogni pulizia. Quello che possiamo dire, come risultato di questo
studio, è che ci sono due passi importanti che si possono
intraprendere per ridurre la contaminazione da fumo di terza
mano e rendere la propria casa più sicura". Innanzitutto,
eliminare la polvere domestica il più possibile, con
l'aspirazione frequente di tutti i mobili e pavimenti e la
spolveratura o strofinamento di tutte le superfici rigide. In
secondo luogo, mantenere le superfici che tocchiamo spesso il
più pulite possibile. Pulire frequentemente piani di tavoli,
porte, armadietti e sedie e lavare federe, coperte e tendaggi.
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