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Covid, volano i vaccini. Locatelli: 'Quarta dose possibilità concreta'

I casi crescono nel Nordest e tra gli under 20. Sono 6.351.875 gli italiani non vaccinati. Sale l'occupazione dei malati di Covid in intensive e area medica.

Redazione ANSA ROMA

Da un lato il Super Green pass, che da lunedì ridurrà gli spazi per i no-vax, dall'altro i timori per la risalita dei contagi: fatto sta che sono tornate a vedersi le file agli hub per vaccini, negli ultimi sette giorni ne sono stati somministrati 2,7 milioni, di cui 232mila prime dosi (numeri che non si vedevano da due mesi), e i booster da lunedì viaggiano al ritmo di 350-400mila al giorno. Ma potrebbe non bastare. "Una quarta dose del vaccino anti-Covid è una possibilità concreta", spiega il coordinatore del Cts, Franco Locatelli. La terza dose, infatti, potrebbe generare "una risposta di memoria" ma non si può ancora dire quanto durerà questa protezione. Tramontata, di fatto, la possibilità che contro il Covid si possa raggiungere un'immunità di gregge, non è da escludere una dose di richiamo ogni anno, come si fa con l'influenza. In Israele, paese che prima di tutti ha avviato la campagna per il booster, già si parla di un ulteriore richiamo. E anche nel Regno Unito è stata ipotizzata, come argine alla variante Omicron, la somministrazione della quarta dose ai vulnerabili già vaccinati la terza volta da alcuni mesi. Il governo, viene sottolineato a Palazzo Chigi, al momento non pensa all'obbligo vaccinale, perché la strategia sta funzionando: si punta sul Green pass, a convincere gli indecisi e dare una protezione anche ai bambini, per i quali le somministrazioni partiranno dal 16 dicembre.

CONTAGI IN CRESCITA -"Anche l'Italia ha un curva in crescita sia pure in maniera più contenuta rispetto ad altri Pesi Ue. La crescita è soprattutto nel nord est del Paese e le fasce di età più colpite sono quelle sotto i 20 anni e tra 20 e 30 anni". Lo ha affermato il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia. "Abbiamo una continua crescita dei casi sintomatici e delle ospedalizzazioni" precisa Silvio Brusaferro, sottolineando che sono in aumento sia l' occupazione dei posti letto che quella delle terapie intensive (1 punto percentuale in una settimana).  "La fascia under20 ha la copertura vaccinale più bassa. Il 50% degli over80 ha completato la terza dose e tra 30 e 59 anni pero' quasi 3,5 mln di italiani non hanno iniziato il ciclo vaccinale" precisa.

"L'attenzione all'uso della mascherina, anche all'aperto se c'è assembramento, e l'attenzione all'areazione negli ambienti chiusi sono elementi importanti. Se intervengono tali comportamenti prudenti, uniti alla campagna vaccinale, crediamo che ciò possa invertire la curva con una riduzione del carico ospedaliero e delle terapie intensive". Lo ha affermato il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia.

"Sicuramente i vaccini funzionano e sono l'arma migliore e per questo si sta identificando la campagna sulla dose di richiamo booster che garantisce la protezione anche contro le varianti circolanti. Per ora la variante omicron in Italia non sta circolando, tranne il focolaio individuato, e per ora il vaccino sta coprendo bene dalla variante delta che è l'unica circolante". Così in conferenza stampa ilo direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza.

"Aifa ha approvato il vaccino per i bambini, ora va fatta una circolare e siamo in attesa delle note tecniche. Rispetto alla vaccinazione dei bambini guariti da Covid e con quante dosi, in questo momento non mi sentirei di sbilanciarmi. Adesso vedremo che indicazioni dare anche per la fascia pediatrica". Così in conferenza stampa il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza che ha ricordato che in Usa la scelta e' stata di maggiore aggressività scegliendo di vaccinare con ciclo completo i bimbi che hanno avuto l'infezione. "Bisogna essere cauti" ha concluso.

 IL REPORT SUI VACCINI - Sono 6.351.875 in Italia le persone over 12 che non hanno avuto il vaccino. Emerge dal report settimanale della struttura commissariale di Francesco Figliuolo. Nel calcolo non sono considerate le persone guarite dal Covid. Meno di due mesi fa, l'8 ottobre, erano 8,4 milioni gli italiani che senza vaccino, come risultava dal report di quella settimana. Nella categoria over 80, i non vaccinati sono 197.211, nella fascia 70-79 anni sono 414.852, in quella 60-69 sono 690.487, in quella 50-59 sono 1.130.571, in quella 40-49 sono 1.327.281, in quella 30-39 sono 979.321, in quella 20-29 sono 565.485, in quella 12-19 sono 1.046.667.

IL MONITORAGGIO - L'incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 155 per 100mila abitanti (26/11/2021-02/12/2021) rispetto a 125 per 100mila abitanti della settimana precedente. Nel periodo 10 novembre - 23 novembre 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato invece pari a 1,20 (range 1,12 - 1,28), al di sopra della soglia epidemica ma diminuzione rispetto a 1,23 della settimana precedente. Emerge dai dati del monitoraggio settimana Covid Iss-Ministero della Salute. 

LA CONFERENZA STAMPA

 

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 7,3% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 02 dicembre) in salita rispetto al 6,2% della scorsa settimana (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 25 novembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 9,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 02 dicembre) contro l'8,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 25 novembre).
   
In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (30.966 vs 23.971 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione (33% rispetto al 34% della scorsa settimana). È stabile al 45% la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi mentre è in aumento la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (22% rispetto al 21%).

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