(ANSA) - NAPOLI, 14 GIU - "La violenza tra i minori non
conosce genere, i dati sono allarmanti e inorridirsi non
basta". Così, in una nota, l'avvocato Gennaro Demetrio Paipais,
presidente dell'Unione Giovani Penalisti di Napoli, ed esperto
di penale minorile, commenta il video di pochi secondi diffuso
sui social network in cui si vede un branco di ragazzine
accanirsi contro una coetanea, nel rione Salicelle di Afragola,
in provincia di Napoli.
per Paipais "Nessuno nasce delinquente: il degrado dell'ambiente
e il background sociale e familiare possono incidere come cause
oggettive del disagio e, quindi, della conseguente devianza".
Pertanto, secondo il penalista, "bisogna intervenire affinché il
disagio non diventi devianza. Lo Stato non deve mai dimenticare
che ha l'obbligo, secondo la Carta Costituzionale, di proteggere
l'infanzia e la gioventù favorendo tutti gli istituti necessari,
intervenendo anche e soprattutto nei territori a rischio. Vanno
individuate e sostenute con risorse idonee la lotta alla
dispersione scolastica, va riveduto il modello scuola in tempi
di covid, favorire il protagonismo dei ragazzi e delle ragazze,
offrire sostegno economico-finanziario alle famiglie, promuovere
l'occupazione giovanile".
"Sono pertanto indispensabili - secondo il presidente
dell'Unione Giovani Penalisti di Napoli - politiche sociali
proiettate al potenziamento delle strutture educative,
soprattutto in fase di Covid, che favoriscano l'integrazione
sociale, come i centri diurni, i centri sportivi, centri di
aggregazione, l'avvio di programmi sperimentali, nei quartieri
più disagiati, in cui il ruolo e la funzione dell'educazione di
strada siano prioritari". Paipais invita le istituzioni "a
prendere coscienza dell'attuale virulente connotazione del
complesso fenomeno della devianza minorile che - sottolinea -
impone con urgenza di rivedere il ruolo dello Stato nella
capacità educativa del minore. Il coinvolgimento sempre più
frequente di minori in gravi episodi delittuosi deve sollecitare
costanti riflessioni in ordine al ruolo dello Stato nella
prevenzione e nella formazione ed educazione minorile".
"L'Italia - conclude Paipais - deve poter dimostrare che la
società, con la sua libertà di scelta, le ampie opportunità e
garanzie a tutela degli infanti e degli adolescenti ed un
efficiente ed efficace modello educativo, sia in grado di
contrastare un percorso deviante". (ANSA).