(ANSA) - ROMA, 25 OTT - Un eccessivo consumo di sale può
favorire l'insorgere della demenza poiché influenza la proteina
tau, collegata all'Alzheimer. A mettere in guardia, indagando i
motivi del meccanismo, è uno studio pubblicato sulla rivista
scientifica Nature.
A condurre la ricerca un team della Weill Cornell Medicine di
New York che, in uno studio precedentemente pubblicato su Nature
Neuroscience, aveva dimostrato come il mangiare cibi troppo
salati sia collegato a un aumento di declino cognitivo nei topi.
A esser chiarito nel nuovo lavoro è il reale motivo alla base di
questa associazione. I ricercatori avevano infatti ipotizzato
che il motivo fosse collegato all'irrigidimento delle pareti
vascolari causato dal sale, che poteva influenza l'apporto di
sangue alle cellule cerebrali. Ma gli autori si sono resi conto
che la riduzione del flusso ematico non era di entità tale da
impedire il normale funzionamento del cervello. Studiando i
topi, sono riusciti a dimostrare che la ridotta produzione di
nitrossido da parte dei vasi sanguigni, causata dal troppo sale,
influenza la stabilità della proteina tau nei neuroni. "Quando
la proteina tau diventa instabile e fuoriesce dal citoscheletro
provoca dei problemi", poiché si accumula nel cervello, spiega
Costantino Iadecola, professore di neurologia alla Weill Cornell
Medicine. Per verificarlo, i ricercatori hanno somministrato ai
topi una dieta ricca di sale ma anche un anticorpo che promuove
la stabilità della proteina tau, notando come questo li
proteggeva dallo sviluppo di demenza. "Questo ci ha convinto che
la cosa è determinante per la comparsa di Alzheimer è la
formazione dei depositi di tau e non la riduzione del flusso
ematico al cervello", sottolinea Uadecola.(ANSA).