“Il trattamento standard dei tumori mammari positivi per i recettori ormonali è la combinazione di un inibitore di cicline con il trattamento ormonale. Ribociclib è l’unico farmaco della classe degli inibitori Cdk4/6 in grado di vantare una totale coerenza e solidità di risultati, indipendentemente dalla condizione menopausale e dalla linea di terapia”. A dirlo è Pierfranco Conte, direttore della divisione di Oncologia Medica 2 dell’Istituto oncologico veneto di Padova. “Un altro ‘numero’ che misura la portata dello studio Monaleesa-2 è che, a 6 anni di follow up, quasi la metà delle donne, il 44%, è ancora vivo. Sono dati mai visti con nessun trattamento in questa popolazione di pazienti - aggiunge - l’Italia ha contribuito in maniera importante a tutto il programma degli studi Monaleesa. Gli inibitori di Cdk4/6, inoltre, permettono di evitare il ricorso alla chemioterapia in prima linea o di posticiparla, con grandi vantaggi in termini di qualità di vita e di minori tossicità. Grazie a questa terapia riusciamo a offrire alle pazienti non solo una sopravvivenza a lungo termine ma anche a migliorare la loro qualità di vita, con un ottimo controllo della malattia. La maggioranza delle donne infatti può continuare a condurre una vita normale”.
In collaborazione con:
Novartis