In Italia ogni anno, si verificano circa 450-700 mila infezioni in pazienti ricoverati in strutture di assistenza sanitaria e socio-sanitaria, che interessano prevalentemente individui di età superiore ai 65 anni (63,7% del totale), più fragili e più esposti al fenomeno delle resistenze. Il monitoraggio è fondamentale per una corretta gestione di queste infezioni così come lo è implementare le azioni previsti nella risoluzione sull'antimicrobico-resistenza approvata dalla Camera nel 2019. A indicarlo è il paper realizzato da The European House – Ambrosetti e presentato in occasione dell'evento 'Il contrasto dell'antimicrobico resistenza: il valore dell’innovazione nella diagnostica', realizzato con il contributo incondizionato di bioMérieux,
"La politica deve pensare all'efficientamento del sistema a partire dalla responsabilizzazione delle direzioni delle aziende ospedaliere e da un lavoro sulla formazione del personale", afferma Roberto Novelli (FI), che invita a implementare la risoluzione approvata dal Parlamento, dal titolo 'Iniziative per contrastare il fenomeno dell'antibiotico-resistenza' che sintetizzava 20 impegni per il Governo, fra cui quella di "assumere iniziative affinché sia migliorata la presa in carico dei pazienti più fragili mediante il supporto della diagnostica rapida". L'uso di test rapidi, che permette di individuare i batteri e le eventuali resistenze, consente una riduzione della mortalità e delle giornate di degenza. I laboratori di microbiologia sono quindi una risorsa per le strutture sanitarie perché consentono notevoli risparmi", ha precisato Maurizio Sanguinetti, direttore dell'Uoc di Microbiologia della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e presidente della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (Escmid). In particolare, ha aggiunto, "la Diagnostic Stewardship si occupa di scegliere il test diagnostico da utilizzare sul paziente giusto nel momento giusto".
Nelle strutture ospedaliere afferma Cristina Mussini, direttore di Struttura Complessa di Malattie Infettive, Policlinico di Modena, "un contributo importante alla corretta gestione delle infezioni è dato dall'implementazione di programmi di antimicrobial stewardship, che hanno successo però solo se vi è un mandato formale da parte della Direzione, la disponibilità di adeguate risorse umane, economiche ed informatiche e la definizione esplicita delle responsabilità". Infine, conclude Annalisa Mandorino, segretario nazionale di Cittadinanzattiva, "sarebbe auspicabile traslare anche nelle strutture di assistenza sanitaria sul territorio l'esperienza di programmi attivati nelle strutture ospedaliere e realizzare un'attività di sorveglianza continua delle infezioni nell'ottica di un unico percorso di presa in carico del paziente".
In collaborazione con:
THE EUROPEAN HOUSE – AMBROSETTI