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Tumori: centrale la presa in carico “globale” dei pazienti

Evento di European House-Ambrosetti trasmesso su ANSA.it

ROMA ANSAcom

Un sostegno globale è centrale per i pazienti affetti da tumore e nuovi meccanismi di finanziamento, a partire da quelli previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, possono aprire un nuovo corso sull’assistenza. E’ questo quanto emerso nel corso dell’incontro “Lo scenario evolutivo in oncologia. Dal percorso di presa in carico globale a nuovi meccanismi di finanziamento”, organizzato da The European House-Ambrosetti con il contributo di Pfizer e trasmesso in streaming su ANSA.it.

 

Pierfranco Conte, presidente della Fondazione Periplo, direttore della Divisione di Oncologia medica 2 dell’Istituto oncologico medico, docente di Oncologia all’Università di Padova ha sottolineato che “è importante parlare di reti oncologiche. Il ritardo della diagnosi di cancro di 8 settimane può voler dire 20 morti in più ogni mille donne”.
Parlando della necessità di ampliare la raccolta dei dati a livello nazionale, ha illustrato una ricerca condotta dalla stessa Fondazione Periplo in Veneto, Toscana, Piemonte, Liguria e Umbria analizzando quelli legati a 16.000 donne.“I clinici ci avevano segnalato la presenza di 45 percorsi di dati, gli statistici ci avevano detto che ne avremmo trovati 18 nei database regionali e, in pratica, ne abbiamo trovati solo 10”.

Paolo Marchetti, presidente della Fondazione per la Medicina personalizzata, direttore scientifico dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata-Irccs di Roma e docente di oncologia medica dell’Università Sapienza, ha sottolineato come sia necessario “identificare una porta comune di accesso alla profilazione genetica, con una raccolta omogenea delle informazioni per creare un database nazionale”.

In riferimento alla pandemia, Francesco De Lorenzo, presidente di Favo, la Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia, ha sottolineato che “il Covid è stato uno tsunami per i malati di cancro e ha messo in evidenza tutta una serie di carenze strutturali del sistema sanitario”. Daniela Bianco, partner e responsabile dell’area healthcare di The European House-Ambrosetti, presentando uno studio dello stesso istituto, ha sottolineato che “i tumori sono diventati la prima causa di disabilità e la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari”.

Per Elena Carnevali, componente della Commissione Affari Sociali della Camera, “favorire la ripresa degli screening oncologici, promuovere le reti oncologiche per una presa in carico multidisciplinare e globale dei pazienti, garantire l’accesso agli esami diagnostici e alle terapie antitumorali più innovative, devono essere i punti chiave del nuovo Piano Oncologico Nazionale che deve essere approvato quanto prima". “Un maggior accesso all’innovazione (sia essa diagnostica, farmacologica, organizzativa) assicura anche una migliore allocazione delle risorse economiche oltre a ottimizzare il percorso di cura oltre che mostrare effetti positivi sul decorso della malattia, allungando, anche sensibilmente, la durata e la qualità di vita dei malati”, dice Maria Rizzotti, della Commissione Igiene e Sanità del Senato.

Per l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ora in Commissione Bilancio della Camera, “anche alla luce del Pnrr, questo è il momento giusto per superare la visione ‘a silos’ tra sanità e sociale. Durante la pandemia è aumentata la consapevolezza del ruolo cruciale e strategico della salute e del suo ruolo di driver di crescita economica e sociale - spiega - Servono però delle proposte di riforma di legge per accompagnare i cambiamenti necessari e rendere organici i progetti del Pnrr, aumentare in modo adeguato e strutturale il Fondo sanitario nazionale per affrontare i nodi irrisolti del personale sanitario, accesso alle terapie, prevenzione, ricerca e aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza".

Andrea Urbani, direttore generale della Programmazione sanitaria del ministero della Salute, sottolinea che è stato “previsto per la prima volta un percorso trasparente di richiesta di inserimento di prestazioni e tecnologia a carico dei Lea. Cittadini, associazioni, realtà scientifiche, aziende sanitarie, possono scaricare un modulo dal sito del ministero e far pervenire una domanda che sarà valutata cronologicamente dalla commissione di aggiornamento dei livelli sanitari di assistenza”.

In collaborazione con:
The European House – Ambrosetti

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