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Tumori: arriva un nuovo trattamento contro quello al polmone

Tumori

Tumori: arriva un nuovo trattamento contro quello al polmone

Il farmaco è utile per la forma 'non a piccole cellule'

ROMA, 22 gennaio 2021, 14:09

Redazione ANSA

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Tumori: arriva un nuovo trattamento contro quello al polmone © ANSA/EPA

Tumori: arriva un nuovo trattamento contro quello al polmone © ANSA/EPA
Tumori: arriva un nuovo trattamento contro quello al polmone © ANSA/EPA

Arriva anche in Italia un nuovo trattamento per una particolare forma di tumore del polmone. Si tratta, infatti, dell'Nsclc, quello 'non a piccole cellule' in stadio avanzato e Alk positivo (chinasi del linfoma anaplastico) che non è stato trattato in precedenza con gli inibitori Alk. Si tratta del brigatinib in monoterapia. Il brigatinib, prodotto da Takeda, è un inibitore della tirosin-chinasi di nuova generazione studiato per colpire selettivamente e inibire le alterazioni genetiche Alk. "Nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule assume sempre maggiore rilevanza la profilazione molecolare del tumore, che permette di ampliare le opportunità terapeutiche a disposizione per specifiche tipologie di pazienti - dichiara Paolo Marchetti, professore ordinario di oncologia all'Università Sapienza di Roma - Nel caso dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule avanzato, che presenta riarrangiamento del gene Alk, brigatinib rappresenta un'importante alternativa a disposizione, avendo dimostrato nello studio clinico registrativo un'efficacia sistemica significativamente maggiore rispetto al farmaco di confronto, con un profilo di tollerabilità gestibile e un sensibile miglioramento della qualità di vita dei pazienti trattati, misurato con l'indice Global Health Score". Per Alessandra Bearz, dirigente Medico dell'Oncologia Medica e dei Tumori Immunocorrelati del Centro di riferimento oncologico di Aviano, "oggi siamo nelle condizioni di avere molteplici farmaci diretti contro Alk, con una sempre maggiore efficacia, in particolare con maggiore capacità di arrivare a colpire il target e di raggiungere tutti i tessuti, compreso l'encefalo, frequente sede di localizzazioni secondarie in questa patologia", commenta.
   

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