La commissione indipendente per la
sicurezza dei dati (DSMB) Usa si è riunita lo scorso 26 ottobre
ed ha raccomandato di interrompere lo studio ACTIV-3
sponsorizzato dal National Institute of allergy and infectious
deseases (Niaid), che sta valutando l'anticorpo neutralizzante
sperimentale bamlanivimab della multinazionale Lilly come
trattamento per COVID-19 nei pazienti ospedalizzati. Lo rende
noto l'azienda. Già il 13 ottobre la commissione aveva
raccomandato una pausa dello studio. La commissione ha
raccomandato di interrompere lo studio per questioni di
efficacia, ossia per bassa probabilità per bamlanivimab di
portare un valore clinico aggiunto nei pazienti gravi
ospedalizzati. Tutti gli altri studi su bamlanivimab rimangono
in corso.
L'anticorpo monoclonale contro il Covid-19 messo a punto
dall'azienda Ely Lilly, che era considerato tra i più
promettenti, non dà benefici significativi nei pazienti
ricoverati, scrive il Niaid, che ha deciso di accogliere
l'indicazione della commissione indipendente di interrompere il
test della terapia con l'anticorpo in combinazione con il
Remdesivir.
"Il Data and Safety Monitoring Board - si legge nel
comunicato del Niaid, l'istituto presieduto da Anthony Fauci -
ha revisionato i dati della sperimentazione il 26 ottobre, e ha
raccomandato che nessun nuovo paziente fosse arruolato nel test.
Questa raccomandazione è stata basata su una bassa probabilità
che la terapia abbia un valore clinico nella popolazione di
pazienti ricoverati".
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