L'Organizzazione mondiale della
sanità consiglia di rimandare i trattamenti odontoiatrici non
urgenti, tra cui controlli, pulizia dentale e cure preventive o
estetiche, per ridurre il rischio di contagio da nuovo
coronavirus. I trattamenti urgenti vanno invece fatti. Lo scrive
in un documento pubblicato il 3 agosto ma diffuso ieri.
L'Associazione Nazionale Dentisti
Italiani (Andi) non condivide e critica la raccomandazione
dell'Oms affermando che "lo studio dentistico è un luogo
sicuro", anche perchè gli odontoiatri italiani hanno recepito
subito il documento elaborato a maggio dal Comitato
Tecnico Scientifico e validato dal Ministero della Salute, con
le indicazioni necessarie per la prevenzione del rischio
biologico da coronavirus in Fase 2.
L'Oms spiega che tra i trattamenti urgenti ci sono quelli per
le infezioni orali acute, gonfiori, infezioni sistemiche,
sanguinamenti, dolore forte non trattabile con farmaci, traumi
dentali e interventi richiesti prima di altre procedure urgenti.
Fornire trattamenti urgenti può infatti evitare che i pazienti
vadano al pronto soccorso. Nel caso quindi si debba andare nello
studio del dentista, andrà fatto prima dell'appuntamento uno
screening da remoto o telefono, altrimenti all'arrivo nella
struttura. Se il trattamento urgente è richiesto per un paziente
che ha, o si sospetta che abbia, il Covid-19, va mandato nei
servizi specializzati di cure dentistiche dotati delle misure
apposite per tenere separati i casi di Covid-19 dagli altri. "Ci
rendiamo conto
che l'appello dell'Oms riguarda in particolare quei Paesi in cui
non si possono garantire le misure di precauzione e di
prevenzione in atto in Italia sin dall'inizio della pandemia -
dichiara il presidente dell'Andi, Carlo Ghirlanda - Ma la
situazione italiana è chiara".
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