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Coronavirus può alterare spermatozoi e diminuire desiderio

Urologi, tra possibili conseguenze l'infiammazione dei testicoli

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 26 GIU - Nel 15% dei pazienti affetti da Covid-19 si riscontra la presenza del Coronavirus nel liquido seminale, e questo può causare alterazioni nella produzione degli spermatozoi e infiammazione dei testicoli. L'infezione, inoltre, può diminuire il desiderio sessuale, ma non vi sono prove che il sesso giochi un ruolo nella trasmissione del Sars-Cov-2. Queste sono alcune delle conseguenze che si possono verificare in pazienti maschi colpiti da Covid-19, secondo gli esperti della Società Italiana di Urologia (Siu). Dati preliminari di uno studio multicentrico che la Siu sta conducendo mostrano come il Sars-Cov-2 possa determinare un'infiammazione su base vascolare, provocando gli stessi sintomi dell'orchite: dolore, vistoso gonfiore del testicolo e arrossamento dello scroto. Questo, a lungo termine, può creare le condizioni per un ipogonadismo, con conseguente ridotta produzione di testosterone. Alcuni studi, osserva Roberto Scarpa, presidente Siu e direttore dell'Uoc di Urologia del Campus Biomedico di Roma, "farebbero pensare a un possibile coinvolgimento del testicolo nel corso dell'infezione, forse mediato da un'infiammazione locale o sistemica che potrebbe consentire a un'alta carica virale di superare la barriera emato-testicolare". Al momento, osserva Rocco Damiano, ordinario di Urologia all'Università Magna Graecia di Catanzaro, "non esiste prova sulla trasmissione del coronavirus da spermatozoi a ovociti e dunque l'infezione non può oggi essere classificata come sessualmente trasmissibile". Ma il virus si trasmette attraverso i baci, e pertanto chi ha avuto il Covid, deve aspettare il secondo tampone negativa prima di potersi concedere di nuovo un rapporto. Quanto all'impatto sulla vita di coppia, "non c'è alcun meccanismo fisio-patologico che colleghi il Covid alla disfunzione erettile", conclude Walter Artibani, segretario generale Siu, ma provocare un calo del desiderio potrebbero essere l'aumento di prolattina e i ridotti livelli di testosterone collegati, "oltre all'impatto sull'equilibrio psicologico dell'individuo".(ANSA).
   

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