L'Università di Torino partirà il
primo marzo con uno studio triennale sulla fiducia nei vaccini:
Vax Trust, vincitore di un bando Horizon 2020. Lo studio, che
interesserà 7 Paesi europei, prevede la presenza dei ricercatori
negli ambulatori pediatrici, per capire assistendo direttamente
ai colloqui con i genitori dei piccoli pazienti le motivazioni
della contrarietà alle vaccinazioni, ma anche per verificare le
interazioni fra medico e paziente e analizzare come vengono
affrontate le esitazioni.
"Vi presentiamo con orgoglio - ha detto il rettore
dell'Ateneo torinese, Stefano Geuna, presentando l'iniziativa -
un progetto messo in piedi prima dell'attuale pandemia, che ora
diventa ancora più importante. Il problema di coloro che hanno
dubbi sull'opportunità di vaccinarsi c'era anche prima
dell'attuale emergenza sanitaria, che adesso lo rende più grave.
L'obiettivo dello studio è riflettere per individuare gli
strumenti più efficaci per aumentare la fiducia della società
nei confronti dei vaccini. E' un caso di ricerca scientifica con
risvolti pratici molto importanti, in grado di migliorare la
vita di tutti".
Il progetto prevede due attività principali. Dapprima lo
studio della relazione fra personale sanitario e genitori che ha
per teatro gli ambulatori pediatrici, a cura di uno staff
diretto dal docente di Sociologia della Salute Mario Cardano. E
successivamente una sperimentazione dei risultati ottenuti sugli
studenti di Medicina dell'Università di Torino. Questa seconda
fase, cura dalla docente di Igiene Roberta Siliquini, punta a
migliorare l'approccio dei futuri medici ai dubbi in materia di
vaccini, e alle esitazioni sulle cure in generale, che
arriveranno dai loro pazienti.
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