Per Agostino Miozzo, medico e
coordinatore del Cts, "la cosiddetta immunità di gregge non
arriverà prima della fine dell'estate, verso l'autunno" dice in
un'intervista a 'Il Messaggero'. I 30 milioni potenziali di
vaccinati in quel periodo, "potranno mettere in sicurezza le
categorie a rischio". Dovremo convivere ancora con il Covid
"forse per qualche anno", ed "è fondamentale non abbassare la
guardia".
Miozzo non crede che l'Italia stia sbagliando qualcosa, "sono
state fatte in Europa scelte diverse - aggiunge - noi abbiamo
imposto precise restrizioni che non hanno certamente eliminato
la pandemia, ma ci hanno fatto comprendere ancora meglio quanto
siano efficaci per contrastare il virus, come è ovvio che sia".
L'ondata del dopo Natale "ce la aspettiamo per la fine della
prossima settimana". Tuttavia "è chiaro che il paese sia in
grande sofferenza. In alcune categorie sono alla disperazione:
spettacolo, turismo, ristorazione, sport. Quindi, pur rendendoci
conto che ovviamente la soluzione migliore sarebbe quella che
abbiamo preso a marzo-aprile, ovvero il lockdown totale e
nazionale, non possiamo più farlo". Quindi "sono state
immaginate decisioni dure, severe, restrittive, attraverso nuovi
parametri che tentano di aiutarci ad abbassare l'incidenza, però
cercando di convivere con la pandemia e soprattutto facendo in
modo che alcuni settori della vita economica e sociale del paese
possano riprendere".
Gli assembramenti visti in questi giorni, per Miozzo non
hanno giustificazioni, ma "la repressione, in questo caso, non
serve. Preoccupa più il fenomeno di aggregazione che non si
vede, quello nelle case" che non "quello di qualche migliaio di
ragazzi nelle zone dei locali". Serve una comunicazione "mirata
ai giovani. Ci sono stati tentativi che hanno funzionato
benissimo, come quello di Ferragni-Fedez, dobbiamo ritornare a
farli". Bisogna parlare "la loro stessa lingua per farsi
capire". È necessario anche "il ritorno a scuola, compresa
l'università. Tutti luoghi dove sanno bene come spiegare cos'è
questo virus. Anche perché, se chiudi la scuola, non puoi
lasciare aperto il centro commerciale e sperare che i ragazzi lo
accettino".
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