"Non ci sono prove che questa
mutazione renda il virus più letale o gli consenta di sfuggire
ai vaccini". Così, in un'intervista a 'La Stampa', il virologo e
presidente dell'Aifa Giorgio Palù. "Dal prototipo di Wuhan -
spiega - sono già avvenute migliaia di mutazioni. Finora nessuna
di queste è stata correlata con un aumento della virulenza".
Questa mutazione ha di preoccupante, semmai, "la contagiosità.
Al momento non abbiamo pubblicazioni o studi approfonditi" ma
"non c'è prova che il virus sfugga al controllo degli
anticorpi".
Rispetto alla campagna vaccinale "dopo il via libera dell'Ema
al Pfizer, atteso per oggi, domani arriverà il timbro formale
della Commissione Ue e sempre domani ci riuniremo noi per la
nostra autorizzazione. È tutto già definito, il 27 ci saranno le
prime vaccinazioni". In Italia "bisogna arrivare a
un'immunizzazione tra il 65% e il 70% della popolazione -
sostiene - è l'unico modo per proteggere dall'infezione anche
chi non si vaccina". Va reso obbligatorio? "Oltre che complicata
dal punto di vista giuridico, l'obbligatorietà presenta anche
un'altra criticità: avremo alla fine 6 vaccini con
caratteristiche diverse, per cui qualcuno potrebbe chiedere di
farsi iniettare un tipo piuttosto che un altro".
In merito alle restrizioni per le Feste "si poteva decidere
prima, c'è stata grande esitazione. Questa seconda fase, partita
dopo l'estate, non è finita e proseguirà a gennaio. La curva dei
contagi è scesa troppo poco. Mi preoccupa l'idea di riaprire
tutto dopo l'Epifania, a cominciare dalle scuole. Farei andare a
scuola solo fino alle elementari, perché fino a 10 anni ancora
si infettano poco e quindi trasmettono poco il virus. I più
grandi invece sono un pericolo, per genitori e nonni".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA