MILANO, 9 NOV - Aveva cominciato per il centenario di Eicma nel 2014 con il regalare cinquanta biciclette a un convento di monache per favorire la mobilità delle religiose e dei loro ospiti, immigrati e persone disagiate. Ora la Fondazione Italiana per le due ruote ha progetti in tutta Italia che riguardano il recupero sociale di un gruppo di detenuti con corsi per diventare meccanico e una speciale scuola guida per quanti, dopo un periodo più o meno lungo di abbandono, vogliano tornare in sella ad un moto. Oltre, naturalmente, a diverse azioni di lobbing a favore della mobilità su due ruote. In particolare, alle istituzioni si chiede anzitutto la manutenzione delle strade e il miglioramento dei guard-rail, essendo le buche e le barriere metalliche pericolose i principali nemici dei motociclisti. I progetti della Fondazione sono stati presentati a Eicma, la rassegna mondiale della motocicletta in corso alla Fiera di Milano dal presidente Alfio Morone.
"Qui da Eicma avevamo voluto una fondazione che potesse svolgere compiti sociali e nello stesso tempo avvicinare il pubblico giovane alle due ruote" , ha ricordato il presidente Morone. "In questi due anni abbiamo svolto iniziative nell'ambito della sicurezza stradale e già formato 15 ragazzi accolti dal centro "La strada" che sono diventati meccanici. Ora replichiamo e ampliamo il progetto di recupero portandolo nel carcere di Bollate dove 15 detenuti stanno già partecipando ai nostri corsi formativi". Si tratta di un mestiere che, oltre a essere importante per dare degli sbocchi lavorativi ai giovani e per recuperare quelli che escono dal carcere, ha eccellenti prospettive di occupazione. "In questo momento - ha ricordato il presidente Morone - c'e' una carenza di meccanici sul mercato del lavoro e sono pochi coloro che escono dalle scuole con la professionalità adatta".
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