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Audi principi circular economy trasferiti a produzione serie

Audi principi circular economy trasferiti a produzione serie

Radicale strategia riduzione 50% impronta carbonio entro 2030

MILANO, 19 aprile 2023, 18:32

Redazione ANSA

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Audi principi circular economy trasferiti a produzione serie - RIPRODUZIONE RISERVATA

Audi principi circular economy trasferiti a produzione serie - RIPRODUZIONE RISERVATA
Audi principi circular economy trasferiti a produzione serie - RIPRODUZIONE RISERVATA

In occasione del decimo anniversario della presenza di Audi alla Design Week di Milano, e in sintonia con il tema del Re-Evolution scelto da Interni Magazine come fil rouge del Fuorisalone, la Casa dei Quattro Anelli ha fatto oggi il punto sulla strategia di radicale riduzione della carbon footprint grazie al ricorso a energia rinnovabile, cicli chiusi delle materie prime altamente energivore e rigenerazione dei materiali.
    Come hanno ricordato Fabrizio Longo direttore di Audi Italia e Michele Monaco responsabile marketing pronto Audi Italia, quello che viene sostenuto dall'azienda - in qualità di costruttore globale attivo in un settore altamente energivoro e con un marcato impiego di risorse - è un paradigma industriale di tipo rigenerativo.
    Unico brand premium al mondo a proporre in Europa un'intera gamma elettrica la cui produzione è certificata carbon neutral, Audi conta oggi sull'avvenuta conversione degli stabilimenti di Bruxelles, dell'Audi Böllinger Höfe, del polo multimarca del Gruppo Volkswagen di Zwickau e di Győr, in Ungheria.
    Il 41% dell'elettricità utilizzata nei processi produttivi del gruppo Audi proviene da fonti rinnovabili. Il sito ungherese di Győ può contare sull'impianto solare a tetto più grande d'Europa, quanto 22 campi da calcio mentre il sito di Bruxelles produce anch'esso energia rinnovabile grazie a un impianto fotovoltaico di 107.000 metri quadrati, quanto 90 piscine olimpioniche Una strategia rafforzata dal completamento della conversione carbon neutral di tutti gli stabilimenti entro il 2025, da 28 miliardi di euro d'investimenti nei prossimi quattro anni e dall'integrazione dei principi della circular economy nella produzione di serie, tanto che molteplici modelli Audi beneficiano già oggi di componenti realizzati in materiali secondari.
    La svolta sostenibile Audi e l'adesione ai principi della circular economy - celebrati in occasione della Audi House of Progress 2023, laboratorio di idee che anima Milano con attività, progetti e incontri multidisciplinari in occasione della Design Week - hanno portato a risultati tangibili tanto a livello industriale quanto sotto il profilo dell'offerta al cliente.
    Alla proposta dell'unica gamma premium Bev carbon neutral Audi affianca infatti la trasformazione dell'evoluzione sostenibile della catena del valore in un'opportunità per generare efficienza, integrando i cicli chiusi delle materie prime altamente energivore nella produzione di serie.
    Tra i primi costruttori ad aderire all'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, Audi punta attraverso la radicale decarbonizzazione delle attività ad abbattere, entro il 2030, il 50% il proprio impatto ambientale rispetto ai valori registrati nel 2018.
    Fulcro di questo progetto è il programma Mission:Zero, i cui principali pilastri sono il ricorso all'energia rinnovabile, l'implementazione dei cicli chiusi delle materie prime altamente energivore (quali plastica, acqua, alluminio, acciaio e vetro) e la rigenerazione dei materiali. L'insieme delle iniziative del programma Audi Mission:Zero ha portato al risparmio, nel 2021, di 480mila tonnellate di CO2. Un valore equivalente alla carbon footprint di una città di 70mila abitanti.
    Con l'aluminum closed loop - che ha debuttato nel 2017 presso lo stabilimento di Neckarsulm, per poi essere esteso ai siti Audi di Ingolstadt e Győr oltre che al polo industriale del Gruppo Volkswagen di Bratislava - gli scarti prodotti nelle lavorazioni alla pressa tornano direttamente al fornitore, che li rilavora.
    Successivamente, Audi utilizza le bobine in lega leggera così realizzate. Questa procedura virtuosa ha consentito ad oggi, complice il risparmio energetico del 95% rispetto all'alluminio primario, di scongiurare l'emissione di 525mila tonnellate di CO2. Per ottenere un risultato analogo sarebbero stati necessari 500mila alberi.
   

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