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Stellantis punta sui dati e lancia Mobilsights

Stellantis punta sui dati e lancia Mobilsights

Tavares, sfida elettrico è il costo della tecnologia. Non c'è bisogno di produrre in Cina

NEW YORK, 06 gennaio 2023, 07:43

Redazione ANSA

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mobilsights - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Mobilsights è l'ultima nata in casa Stellantis. E' una business unit indipendente dedicata ai dati e un nuovo passo in avanti per centrare l'obiettivo di quella libertà di mobilità promossa l'amministratore delegato Carlos Tavares e divenuta mission della società.
    Totalmente dedita al potenziamento dell'attività di Data-as-a-Service (DaaS) e allo sviluppo e alla concessione in licenza di prodotti innovativi, Mobilsights punta a contribuire a rendere il mondo più intelligente, sfruttando le informazioni fornite dai dati provenienti dai veicoli per ispirare lo sviluppo di applicazioni e servizi innovativi in grado di trasformare e migliorare sensibilmente la vita quotidiana di utenti e aziende. I dati ricavati dai veicoli connessi "consentono di sviluppare un'ampia gamma di servizi e applicazioni dai vantaggi straordinari, che vanno da contratti assicurativi personalizzati in base all'uso del veicolo all'individuazione dei pericoli della strada, alla gestione del traffico", spiega l'amministratore delegato di Mobilsights Sanjiv Ghate, precisando che "con i suoi 14 marchi iconici e milioni di veicoli connessi, Stellantis ha a disposizione una quantità di dati globale senza pari in grado di alimentare queste attività". Ghate quindi rassicura sulla tutela della privacy dei clienti: è un loro "diritto. Noi siamo qui per proteggere i dati e i clienti hanno la possibilità di scegliere quali condividere e quali non". "L'intera attività si basa sulla fiducia: fiducia nel nostro ruolo di custodi dei dati e fiducia nel fatto che siamo qui per creare un mondo migliore", aggiunge.
    Con le informazioni provenienti dai 34 milioni di veicoli connessi che il colosso automobilistico prevede di raggiungere entro la fine del decennio, Mobilsights gode dell'accesso e del diritto esclusivo di concedere in licenza i dati provenienti dai veicoli di tutti i marchi Stellantis a clienti esterni. E questo le concederà un maggiore livello di autonomia in relazione alla necessità di ricorrere ad altri fornitori di dati per alimentare le applicazioni. Mobilsights rientra nella strategia software di Stellantis: è un fronte sul quale "ci stiamo muovendo velocemente" con l'obiettivo di rispondere a quello che "chiedono i consumatori", ovvero la "semplicità", dice Tavares.
    Alla strategia software, attesa generare 20 miliardi di euro di ricavi annui in crescita entro il 2030, Mobilsights contribuirà modo significativo.
   

"Una delle sfide che abbiamo nell'elettrico è quello che di avere una tecnologia che abbia costi accessibili per la classe media. Non abbiamo altra scelta nell'industria automobilistica se non quella di assorbire i costi della tecnologia" altrimenti il rischio è quello di perdere il grande pubblico. E perdere la classe media ridurrebbe l'impatto anche sul clima del pianeta perché i veicoli elettrici sarebbero destinate a un pubblico ristretto e avrebbero un impatto limitato. Lo afferma l'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares. "Non abbiamo necessariamente bisogno di produrre in Cina. Si possono sostenere i clienti senza avere un produttore locale". Lo afferma l'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares. "Saremo in Cina ma siamo consapevoli di quello che sta accadendo nella geopolitica: noi siamo più una società occidentale e non voglio che la mia società sia esposta nel caso in dovessero aumentare le tensioni geopolitiche", aggiunge Tavares. "Quando incontro i leader e mi chiedono" degli impianti di produzione rispondo: dato il talento della mia squadra, ho fiducia nel fatto che possiamo difendere la nostra quota di mercato - osserva Tavares - . I miei bisogni però dipendendo dalla dimensione del mercato nel suo complesso". "Si può fare un buon lavoro sostenendo i clienti senza avere un produttore locale. Quello che diciamo non è che lasceremo la Cina, saremo in Cina. Ma siamo consapevoli di quello che accade in geopolitica. Noi siamo una società più occidentale di altre" e nel caso di sanzioni occidentali a parti terze, le prima a pagare sono le aziende occidentali, spiega Tavares. "In Cina con una massiccia presenza di asset sarebbe una strategia rischiosa: non voglio che la società sia esposta. In Cina vogliamo essere 'leggeri' dal punto di vista degli asset. Questo potrebbe significare una potenziale crescita minore, ma anche un potenziale di profitto maggiore", aggiunge Tavares ricordando che una delle joint venture in Cina è finita. "L'altra la stiamo ancora discutendo" per capire quali "potrebbero essere le condizioni per continuarla. Le trattative sono "difficili". "Noi facciamo il nostro lavoro per cercare di mitigare il costo per aiutare i consumatori senza mettere la società a rischio. Dobbiamo proteggere allo stesso tempo la redditività e rendere le auto elettriche accessibili. Mi piacerebbe vedere i governi europei sostenere i consumatori finali con sussidi che vadano direttamente nelle loro tasche, sarebbe grande per il periodo di transizione che va da ora al 2030. Sappiamo che i governi non sono in grado di sostenere sussidi significativi" visto il loro impatto sui conti pubblici. "Questo è lo stallo". "Il caso del mercato italiano è molto interessante perché, come sapete, l'Italia ha il segmento B più grande sul mercato d'Europa. E questo fa sì che la questione della convenienza e dell'accessibilità è molto importante in un momento in cui tutti stiamo cercando di ridurre i costi dell'elettrico. Questo significa che i rischi che ci troviamo ad affrontare riguardano" la possibilità di presentare veicoli elettrici "a un prezzo che la classe media non può permettersi, e questo è esattamente quello che sto cercando di evitare", afferma Tavares. "Questa situazione non è specifica dell'Italia, è una situazione reale per tutta l'Europa e soprattutto per i paesi del sud Europa, come l'Italia, la Francia, Spagna, Portogallo e Grecia. E questo significa che dobbiamo accelerare la riduzione dei costi per la tecnologia dei veicoli elettrici e proteggere l'accesso della classe media a questi veicoli tramite sussidi diretti ai consumatori - osserva l'amministratore delegato di Stellantis -. Questo ha un impatto sul bilancio e sul debito, e il costo del debito è ora più alto per l'aumento dei tassi di interesse. Questa è la situazione che affrontiamo in Europa, ed è più acuta in Italia". "Il livello del debito in Europa è alto e come aiutare i consumatori quando c'è debito alto? Noi possiamo fare il nostro lavoro per cercare di mitigare il costo così da aiutare i consumatori senza mettere la società a rischio - mette in evidenza Tavares -. Dobbiamo proteggere allo stesso tempo la redditività e rendere le auto elettriche accessibili. Mi piacerebbe vedere i governi europei sostenere i consumatori finali con sussidi che vadano direttamente nelle loro tasche, sarebbe grande per il periodo di transizione che va da ora al 2030 ma sappiamo che i governi non sono in grado di sostenere sussidi significativi. Questo è lo stallo".

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