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Michelin, l'ambiente si salva sfruttando a fondo le gomme

Michelin, l'ambiente si salva sfruttando a fondo le gomme

Servono regole per garantire sicurezza fino a 1,6 mm profondità

CLERMONT, 03 dicembre 2021, 19:24

Redazione ANSA

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Michelin, l 'ambiente si salva sfruttando a fondo le gomme © ANSA/Michelin

Michelin, l 	'ambiente si salva sfruttando a fondo le gomme © ANSA/Michelin
Michelin, l 'ambiente si salva sfruttando a fondo le gomme © ANSA/Michelin

L'impegno di Michelin per arrivare alla decarbonizzazione del settore passa anche per un diverso approccio nei confronti della utilizzazione dei pneumatici, finalizzato a ridurre sprechi e premature (e inutili) sostituzioni.
    Durante il Media Day che si è svolto nel modernissimo centro di ricerca e sviluppo di Ladou, alle porte di Clermont Ferrand in Francia, si è parlato - dopo che nel 2018 una serie di ricerche scientifiche avevano portato alla luce il problema - della necessità di arrivare alla definitiva introduzione di una normativa capace di portare benefici alla sicurezza, al potere d'acquisto degli automobilisti e all'ambiente continuando ad utilizzare pneumatici fino al limite fornito dall'indicatore di usura (1,6 mm).
    L'assenza di regole - afferma Michelin - che impongano un livello di performance minimo quando i pneumatici sono usurati può portare gli automobilisti, anche su suggerimento di alcuni operatori del settore, ad effettuare la sostituzione prima che i propri pneumatici abbiano raggiunto il limite legale di usura ma quando ancora sono efficienti e sicuri.
    Dalle verifiche effettuate da Michelin (una delle quali è stata realizzata in pista proprio durante il Media Day) risulta invece che se il pneumatico è di qualità, le sue prestazioni sono restano buone e permettono chilometraggi molto più lunghi rispetto alle attuali abitudini degli utilizzatori.
    È vero che a partire dal momento in cui un pneumatico viene utilizzato, esso inizia ad usurarsi. E più aumenta l'usura, più le sue performance cambiano. Alcune di queste migliorano - come la frenata su asfalto asciutto e la resistenza al rotolamento che influisce sul consumo di carburante - mentre la frenata sul bagnato (principale prestazione legata alla sicurezza) tende a diminiuire.
    È dunque evidente che l'impiego 'prolungato' è possibile solo se i pneumatici sono di qualità e adeguatamente certificati.
    L'obiettivo di Michelin al riguardo è di assicurare che ciascun consumatore disponga di informazioni chiare in merito alle prestazioni dei propri pneumatici durante il ciclo di vita.
    Un obiettivo questo che può essere raggiunto attraverso l'implementazione di test regolamentati sui pneumatici usurati, ad esempio inserendo nelle prove di omologazione europee anche un test a fine vita, con le prestazioni dei pneumatici usurati.
    Nel marzo 2019 le istituzioni Europee hanno introdotto il principio di 'test su pneumatici usurati' all'interno della normativa Europea - la General Vehicle Safety Regulation - che è poi stata adottata nell'autunno 2019. Inoltre un gruppo di lavoro è stato istituito presso la Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE) per definire le procedure per realizzare questi test, per scegliere i pneumatici di riferimento e per fissare le soglie di performance da rispettare.
    Secondo Michelin, la resistenza al rotolamento e la rumorosità dovrebbero continuare ad essere testate in condizioni di pneumatici nuovi, in quanto si tratta di performance che migliorano con l'aumentare dell'usura. E non vede nemmeno la necessità di modifiche all'etichettatura Europea (labelling), la quale dovrebbe continuare a riferirsi ai pneumatici nuovi.
    Per quanto riguarda il test per le gomme usurate, questo potrebbe rifarsi a quello già in vigore per i pneumatici nuovi.
    In una frenata su asfalto bagnato (manto stradale standard con un 1 mm di acqua al suolo) si misura la distanza necessaria affinché un veicolo deceleri da 80 a 20 km/h. Oltre a queste caratteristiche, il test include inoltre altri parametri molto precisi come il coefficiente di frizione e la temperatura ambientale.
    Per gli esperti Michelin questo test è considerato il più appropriato per misurare le performance dei pneumatici usurati, non solo perché è attualmente in vigore nei regolamenti vigenti ed è ampiamente riconosciuto dagli esperti e dai professionisti del settore (costruttori di pneumatici, distributori, associazioni dei consumatori, organismi di test, ecc.) ma perché risponde alle reali condizioni di rischio che un automobilista può incontrare sulla strada. Quando la normativa entrerà finalmente in vigore, grazie all'approccio Michelin - definibile 'perfomance fatte per durare' - potranno essere raggiunti tre importanti obiettivi.
    Migliorare la sicurezza dei clienti fornendo loro informazioni rilevanti in merito alle performance dei loro pneumatici, sia nuovi che usurati.
    Migliorare l'impronta ecologica di tutta l'industria dei pneumatici grazie ad un'economia di produzione che può arrivare a 128 milioni di pneumatici all'anno in Europa e una riduzione delle emissioni di CO2 fino a 6,6 milioni di tonnellate. E, infine, migliorare il potere d'acquisto dei consumatori con un risparmio per gli automobilisti europei fino a 6,9 miliardi di euro ogni anno.
   

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