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Auto: -66% utili per industria primo trimestre a causa Covid

In controtendenza Tesla, Bmw, Subaru. Ferrari top per margine

Redazione ANSA ROMA

L'industria automobilistica mondiale ha chiuso il primo trimestre dell'anno, in pieno lockdown da Covid-19, facendo segnare una riduzione delle vendite del 21% rispetto allo stesso periodo del 2019, con un fatturato in calo dell'8% a 413 miliardi di euro ma con una diminuzione molto più sensibile (-66%) degli utili. E' quanto afferma uno studio di Car Industry Analysis che fa capo a Juan Felipe Munoz-Vieira, analista di Jato Dynamics, in cui si evidenzia che la relativa minore incidenza della pandemia sul fatturato è legata all'aumento del prezzo medio di vendita delle auto dei 25 Costruttori presi in considerazione, + 16% a 25.713 euro. Tra le poche eccezioni (5 in totale) Tesla che ha diminuito il valore medio delle sue vendite per effetto del successo delle versioni economiche della Model 3. Proprio questo modello - scrive Munoz - che ha visto crescere le vendite del 34% è alla base della 'rivoluzione' Tesla che è passata da perdite per 466 milioni di euro nel primo trimestre 2019 a utili operativi per 257 milioni fra gennaio e marzo 2020.

Molto bene anche per Bmw, +133% nel primo trimestre, e per Subaru + 126%. Proprio la Casa nipponica è una delle 4 marche che hanno superato la prima parte del periodo di forte crisi senza vedere il 'rosso'. Nella classifica delle vendite (con +13%) è alle spalle della sola Tesla (+40%) e precede Ferrari (+5%) e Isuzu (+2%). Nel ranking del primo trimestre per margine operativo Subaru è prima alla pari di Bmw per incremento (+3,3 punti) e si colloca con il 6,7% per valore assoluto alle spalle di Ferrari che resta saldamente in testa con il 23,6%. Tesla è prima nella classifica per crescita del fatturato con un +34% grazie al corrispettivo di 5,43 miliardi di euro, seguita da PSA (+18%,17,98 miliardi) tallonata a sua volta da Subaru ( +15%, 7,21 miliardi). Seguono Hyundai-Kia (+5%, 29,56 miliardi), Bmw (+4%, 23,25 miliardi) e Isuzu (+2%, 4,71 miliardi).

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