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La ricerca della felicità in 68 modi, ecco cosa funziona davvero e cosa no

La ricerca della felicità in 68 modi, ecco cosa funziona davvero e cosa no

Classifica promuove o boccia i nostri tentativi di serenità. Il migliore? Avere connessioni umane

18 gennaio 2021, 11:39

di Agnese Ferrara

ANSACheck

In crisi da contatto umano a causa della pandemia, la famiglia e gli amici sono al primo posto della classifica della felicit� della Erasmus University di Rotterdam - RIPRODUZIONE RISERVATA

In crisi da contatto umano a causa della pandemia, la famiglia e gli amici sono al primo posto della classifica della felicit� della Erasmus University di Rotterdam - RIPRODUZIONE RISERVATA
In crisi da contatto umano a causa della pandemia, la famiglia e gli amici sono al primo posto della classifica della felicit� della Erasmus University di Rotterdam - RIPRODUZIONE RISERVATA

Contrariamente a quanto si crede comunemente, i soldi non aumentano la felicità e finiscono agli ultimi posti della prima classifica di come tutti noi tentiamo di essere più sereni, insieme a diventare vegani o lavorare meno ore al giorno. Idem creare un angolo meditativo in casa, magari progettato secondo i principi del ‘flow fusion design’ orientale, trend del momento che ci fa svuotare casa dagli impicci per lasciare passare i flussi energetici senza intoppi. Finiscono in fondo alla graduatoria anche le tecniche alternative rilassanti che vanno per la maggiore, come ad esempio praticare la risata terapeutica o scrivere diari di buoni propositi. Non basta neanche ispirarsi ad uno stile di vita più olistico, new age e anti-materialista. Funzionano poco, inoltre, i metodi di auto-aiuto, visti in video tutorial o la psicologia ‘fai da te’. La scudisciata ai nostri vani tentativi per essere spensierati è degli analisti, economisti ed epidemiologi di diverse università (Minnesota, Rotterdam e Sud Africa) che, spulciando nelle indagini a tema ‘felicità’ fatte dagli studiosi di tutto il mondo, hanno classificato e giudicato ben 68 modi che le persone praticano per essere più appagati, riordinandoli secondo un metodo oggettivo ovvero valutare l’efficacia e la facilità di realizzazione.Ai primi posti della classifica, pubblicata recentemente sul Journal of Happiness Studies, ci sono le pratiche che funzionano, in fondo quelle deludenti.
Concludendo, a ritroso, fra i tentativi poco efficaci ci sono anche decidere di vivere fuori città, in campagna o paesi piccoli e perfino fare i figli affinché siano un toccasana della coppia. “A tale proposito funzionano invece gli animali domestici” , si legge nel report ed è curioso il fatto che, per chi lavora troppo, non serve puntare a ridurre la mole di ore lavorative per essere più sereni. E' invece utile e benefico ridurre i lunghi spostamenti per andare in ufficio perché i tempi morti sono fra i peggiori crucci di chi ha molto da fare, dicono ancora gli analisti.
Cosa invece funziona per essere più felici? Fra le strategie individuali gli analisti mettono ai primi tre posti ‘investire in un network di rapporti sociali’, ‘fare attività significative/importanti’ e ‘avere cura delle altre persone’. Gli autori parlano di incrementare le ‘connessioni umane’ come segreto della propria serenità. Fra i legami sociali ci sono la famiglia, gli amici. Fra i sistemi promossi dagli studiosi anche le strategie messe in atto per 'familiarizzare' con altre persone come, ad esempio, far parte di un club, sposarsi o socializzare con i colleghi fuori dall’orario lavorativo. "Tali attività sono realizzabili con facilità e hanno un elevato livello di efficacia", si legge nel report che però non tiene conto della pandemia che frena notevolmente le connessioni umane, seppure non le elimini. Siamo più in contatto con i componenti della famiglia di una volta e siamo anche perennemente in contatto al telefono, in video-call, sui social network e durante le passeggiate e sport all’aria aperta, anche se a distanza di sicurezza.
Una maggiore dose di felicità, si legge, deriva anche dal dare un significato alla propria vita spirituale, quindi essere religiosi (se si crede) così come essere generosi, fare volontariato e non puntare solo alla felicità propria ma altrui. Fare del bene ripaga davvero. Altri sistemi promossi includono ‘essere attivi’, ‘praticare attività fisica’, ‘continuare ad imparare’, ‘raggiungere nuovi obiettivi’, ‘cercare nuove occasioni di crescita. Inoltre ‘avere una buona qualità del sonno’ ed ‘accettarsi per come si è’. Infine coltivare delle ‘soddisfacenti prospettive future’ ma che siano raggiungibili e non chimere.
Lo studio include anche una analisi delle strategie politiche ed istituzionali applicate per migliorare la felicità dei cittadini in alcuni paesi ma l’aspetto più sorprendente è il confronto di 68 modi comuni che attiviamo singolarmente di fronte alla fame di felicità. La scienza ora ci indica se facciamo bene o no a investire in questi numerosi tentativi.

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