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Crisi, risparmio ed economia circolare, per l'usato una nuova vita

Crisi, risparmio ed economia circolare, per l'usato una nuova vita

Doxa, 7 italiani su 10 hanno fatto second hand. E per la moda arriva Vinted

17 dicembre 2020, 21:52

Redazione ANSA

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Da dicembre 2020 in Italia la app Vinted di compra-vendita di moda second hand - RIPRODUZIONE RISERVATA

Da dicembre 2020 in Italia la app Vinted di compra-vendita di moda second hand - RIPRODUZIONE RISERVATA
Da dicembre 2020 in Italia la app Vinted di compra-vendita di moda second hand - RIPRODUZIONE RISERVATA

La crisi economica, le esigenze di risparmio, le priorità rivoluzionate dall'esperienza del lockdown e non ultima la consapevolezza del valore dell'economia circolare: per l'usato c'è una seconda vita in Italia. Il settore Second Hand sta conoscendo nuove fortune: in tanti vendono oggetti che non servivano più e ne cercano altri più adatti alle esigenze, in entrambi i casi c'è risparmio e guadagno per 7 italiani su 10. La conferma del rinvigorirsi del fenomeno in questi mesi emerge dall’indagine La Second Hand ai tempi di Covid-19 condotta a novembre 2020 da BVA Doxa per Subito, piattaforma per vendere e comprare con oltre 13 milioni di utenti unici mensili, che ha evidenziato come il 67% degli italiani abbia acquistato o venduto almeno un oggetto usato da marzo ad oggi, un dato in forte aumento rispetto al 49% del 2019. E a dicembre 2020 è stata lanciata in Italia 'Vinted', la più grande piattaforma online C2C europea dedicata alla moda second hand, un’app gratuita che da l’opportunità di vendere e comprare vestiti e accessori dando così loro una seconda vita. Il desiderio di dare una nuova opportunità a capi pre-loved ma non più indossati è un elemento chiave per due su cinque intervistati che vendono abiti e per circa il 31% delle persone coinvolte nella ricerca sono fondamentali le motivazioni legate alla sostenibilità (es. ridurre gli sprechi). Da oggi sia per guadagnare qualche soldo extra facendo spazio nei propri armadi o adottare un approccio più responsabile al consumo fashion, i membri in Italia potranno registrarsi gratuitamente, iniziare a far spazio nei propri guardaroba, caricare facilmente gli articoli in modo da poterli vendere senza costi aggiuntivi.

 IL RISPARMIO GUIDA LA COMPRAVENDITA DELL’USATO
Rispetto alle esigenze che hanno spinto gli italiani a fare second hand in questo periodo, se per un 39% era già un’abitudine, il 28% l’ha fatto per risparmiare in un momento di grande di incertezza economica, percentuale che sale al 33% guardando chi ha acquistato. Il mercato dell’usato si è rivelato un modo per poter comprare un modello superiore o più evoluto per il 20% del campione (dato che sale al 29% per i venditori), oppure il modo migliore per trovare pezzi unici, d’antiquariato o da collezione (16%) o di fare fronte a cambiamenti emersi con la pandemia (15%).
Anche se molti italiani erano già abituati a fare second hand, è importante sottolineare alcuni interessanti cambiamenti motivazionali dietro la scelta di comprare o vendere oggetti usati. La modifica delle abitudini quotidiane e il contesto di emergenza degli ultimi mesi hanno infatti fatto crescere la motivazione economica: il 47% delle persone è ricorso al second hand per risparmiare o guadagnare dalla vendita. Tra le ragioni si ritrovano poi anche il contributo all’abbattimento degli sprechi attraverso il riutilizzo degli oggetti (34%), la riduzione del proprio impatto ambientale (19%) ma anche, a parimerito, la convenienza e una revisione delle priorità, con una nuova consapevolezza di cosa serve e di cosa invece si può fare a meno (15%).

 LA SECOND HAND SI FA ONLINE
A guidare la compravendita dell’usato in Italia da marzo ad oggi c’è sicuramente il canale online, utilizzato dal 77% degli acquirenti (vs 58% del 2019) e dall’81% dei venditori (vs 66% del 2019). Anche se i negozi fisici di usato resistono e anzi festeggiano nuove aperture (come la catena Humana Vintage che ha aperto ad ottobre 2020 il terzo store, a Monti). Una crescita a doppia cifra dettata sicuramente dalla difficoltà della compravendita fisica in questi mesi, ma anche dalla digitalizzazione forzata portata dalla pandemia.

IL FUTURO DELLA SECONDA MANO
Il 67% di chi ha fatto second hand in questi mesi dichiara che diventerà un’abitudine anche in futuro, mentre per il 29% sarà un supporto economico finché continuerà questa situazione di emergenza. Solo il 4% dichiara che non la utilizzerà più.
“I cambiamenti delle abitudini di vita nel corso di quest’anno hanno portato a riconsiderare le proprie priorità” dichiara Giuseppe Pasceri, CEO di Subito. “I dati dell’indagine confermano come la Second Hand sia un’opportunità per molti italiani in questo periodo critico e abbia avuto un ruolo importante nel supportarli nella ricerca di soluzioni e nuove alternative per gestire le proprie esigenze, diventando una nuova abitudine che continuerà ad essere utilizzata anche nei mesi a venire. Oltre alle possibilità di guadagnare o risparmiare, la second hand ha ampliato la sua diffusione grazie a una maggiore consapevolezza del valore delle cose, in un concetto di economia circolare sempre più importante nel mondo in cui viviamo”.

 COSA HANNO COMPRATO E VENDUTO GLI ITALIANI?
Prediletti in questi mesi da chi acquista soprattutto gli articoli legati a Casa&Persona (72%) seguiti da Sports&Hobby, con il 58%, Elettronica al 56% e Veicoli al 32%. Andando ad analizzare gli articoli più comprati spiccano libri e riviste (31%), arredamento e casalinghi (28%), articoli informatici (27%) come PC, tablet e portatili, telefonia (18%) ed elettrodomestici (17%), a conferma delle nuove abitudini di lavoro da casa e della riscoperta di alcune passioni personali che si sono sviluppate a partire dal primo lockdown. Per quanto riguarda le vendite, gli italiani hanno venduto principalmente oggetti della categoria Casa&Persona (68%), Elettronica (52%), Sports&Hobby (48%) e Veicoli (24%). Tra le categorie di articoli più venduti possiamo invece trovare: abbigliamento e accessori (28%), arredamento e casalinghi (25%), libri e riviste (22%), informatica (20%) ed elettrodomestici (17%).

 

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