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Da Fendi a D&G porte aperte in 70 siti di moda

Da Fendi a D&G porte aperte in 70 siti di moda

Apritimoda (24-25 ottobre) tra laboratori di alto artigianato una mappa di tesori non conosciuti

20 ottobre 2020, 21:08

di Patrizia Vacalebri

ANSACheck

Apritimoda Atelier Antonio Marras - RIPRODUZIONE RISERVATA

Apritimoda Atelier Antonio Marras - RIPRODUZIONE RISERVATA
Apritimoda Atelier Antonio Marras - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dal Friuli Venezia Giulia alla Sardegna, dal Museo della Moda e delle Arti Applicate di Gorizia al Marate Museo deiTessuti e del Rame in Sardegna, passando per l'Antico Setificio Fiorentino all'Archivio di Stato a Napoli, sono 70 i siti della moda sparsi in 13 regioni italiane, che aprono le porte con la nuova edizione di Apritimoda, iniziativa culturale legata ai siti della moda, atelier, laboratori, musei, presentata dal ministro dei Beni e le Attività Culturali e il Turismo Dario Franceschini, che patrocina il progetto all'assessorato per le attività culturali e per il turismo del Comune di Milano, al Fai, ad Altagamma e a Confindustria Moda. Accade nel weekend del 24 e 25 ottobre.
"La moda è uno degli attrattori del turismo di qualità nel nostro Paese. Ma è anche una parte rilevantissima dell'arte e della cultura contemporanea" ha detto il ministro. "Nel dna della nostra moda sono entrati secoli di bellezza, di conoscenza, di mestieri e di saperi tramandati. Conserviamo da sempre, e lo facciamo benissimo, il nostro patrimonio artistico e architettonico. Ma come Paese abbiamo dedicato poco tempo e attenzione alla contemporaneità. Per questo il Mibact ha creato una Direzione Creatività contemporanea che si occupa anche di moda e design, un settore che rappresenta una grande eccellenza e che attira i talenti dei giovani. Ed è per questo che sosteniamo l'iniziativa ApritiModa, che è destinata a durare nel tempo". Oltre a patrocinare il progetto, il Mibact ha realizzato una nuova campagna digitale dal titolo "L'arte della moda" nella quale è presente ApritiModa. Sul sito www.apritmoda.it, grazie ad una mappa interattiva, è invece possibile prenotare la propria visita, gratuita, per scoprire luoghi di solito inaccessibili: palazzi storici, cortili nascosti, vecchie fabbriche reinventate dove nascono le creazioni che il mondo ci invidia.
"Tante le maison che apriranno le porte al pubblico - ha spiegato l'ideatrice e organizzatrice di Apritimoda, Cinzia Sasso - da Fendi a Cucinelli, da Curiel a Dolce & Gabbana, da Borsalino ad Antonio Marras, 70 siti distribuiti in 13 regioni della penisola. Apriranno aziende artigianali e affascinanti musei, organizzando visite a numero chiuso in orari definiti, nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute". "Se fino alla scorsa edizione, ApritiModa era una manifestazione interessante - ha aggiunto - quest'anno è diventata una manifestazione necessaria. Per guardare al futuro con un po' di fiducia, bisogna riaccendere la luce sulla bellezza e sulla bravura, le caratteristiche chi ci fanno amare in tutto il mondo. Riuscire a scoprire, quest'anno, tanti tasselli del prezioso mosaico che compone il made in Italy è stata una sfida al confine con la follia, ma è una sfida che andava vinta perché è necessario vedere l'arcobaleno all'orizzonte".
Dal 2017 Apritimoda ha portato migliaia di visitatori alla scoperta di quel saper fare che è caratteristico delle eccellenze italiane, prima a Milano, poi a Firenze e infine di nuovo in Lombardia. Questa quarta edizione coinvolge invece laboratori di alto artigianato: una vera e propria mappa di tesori non conosciuti che si svela al pubblico, con l'obiettivo di disegnare anche un nuovo inizio per una delle più importanti attività economiche.
"La moda è uno dei settori trainanti di questo Paese - ha spiegato infatti Pierluigi Monceri, responsabile direzione regionale Lazio, Sardegna, Sicilia, Abruzzo e Molise di Intesa Sanpaolo, main sponsor di Apritimoda -. Valorizzare le eccellenze del Made in Italy e affiancarle nei propri percorsi di crescita è per noi una priorità. Il comparto moda e, in particolare le filiere produttive collegate ad esso, hanno vissuto mesi di grande difficoltà; la creazione di partnership tra fornitori, brand, aziende tessili e distributori per promuovere progetti comuni d'investimento potrebbe costituire una leva fondamentale per promuovere l'innovazione nel settore tessile, abbigliamento e accessori e aiutare il comparto a superare la crisi causata dalla pandemia. Per ripartire le aziende, in parte, dovranno rivedere i propri processi di vendita rafforzando i canali online; il divario digitale è ancora ampio ma gli investimenti digitali sono destinati a subire un'accelerazione proprio a seguito della crisi provocata dal Covid-19". 

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