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Moda

Gabrielle Chanel, il Manifesto della sua moda in mostra

Al Palais Galliera a Parigi. Il 6 ottobre sfila il pret a porter

 © ANSA
  • di Patrizia Vacalebri
  • ROMA
  • 05 ottobre 2020
  • 20:43

Dalle iconiche borse trapuntate modello "2.55", ai tailleur in tweed melange, dai gioielli ai profumi leggendari, c'è tutta l'essenza dello stile di Madamoiselle Coco nella mostra "Gabrielle Chanel. Il Manifesto della moda", che si svolge fino al 14 marzo 2021 al Palais Galliera, la città della Moda Museo di Parigi, i cui lavori di ristrutturazione sono terminati da poco. Un'esposizione che fa da preludio alla sfilata 'fisica' della collezione di pret a porter per la primavera/estate 2021 che si terrà domani 6 ottobre al Grand Palais a Parigi, e che sarà trasmessa in diretta anche in digitale. In occasione della sua riapertura, dopo importanti lavori di ampliamento, che hanno visto in particolare la creazione di una nuova serie di stanze battezzate le "Galeries Gabrielle Chanel", il Palais Galliera presenta la prima retrospettiva dedicata al lavoro della couturier visionaria, che ha immaginato una nuova allure femminile, rivoluzionando il mondo della moda, degli accessori, dei profumi, della bellezza e dell'alta gioielleria.

 

La mostra, organizzata dal Palais Galliera con il sostegno di Chanel, e curata dai Miren Arzalluz, direttrice del museo, Véronique Belloir e Marie-Laure Gutton, mette in luce la nascita e l'evoluzione dello stile di Gabrielle Chanel, le caratteristiche del suo lavoro, l'emergere dei suoi codici e il suo contributo alla storia della moda. Con capi tratti dall'Archivio di Chanel, dalle collezioni del Palais Galliera e da vari musei internazionali (pezzi provenienti dalle collezioni Galliera, Chanel heritage, Victoria & Albert museum di Londra, De young museum a San Francisco, il Museo de la moda a Santiago del Cile, il Momu ad Anversa, e anche collezioni private) la mostra dispiega oltre 350 pezzi, realizzati nel periodo compreso tra il 1910 e il 1971, gettando nuova luce sull'influenza duratura della designer che ha trasformato per sempre lo stile delle donne. "Gabrielle Chanel ha creato una sintesi per codificare i suoi abiti. Ha offerto l'esatto opposto alla moda degli anni '50" spiega Miren Arzalluz a proposito del ritorno della stilista alla couture nel 1954, che riaffermò così il suo manifesto di moda originariamente stabilito nel primo decennio del secolo. "Era una nuova eleganza basata su comfort, libertà e naturalezza. Era una sorta di manifesto - aggiunge Véronique Belloir-e del suo lavoro - che esiste oltre la moda". Il percorso della mostra è suddiviso in stanze con le sue creazioni emblematiche, dagli abiti fluidi degli anni Trenta e gli abiti più sagomati degli anni Cinquanta, presentati nelle nuove "Galeries Gabrielle Chanel" create grazie al mecenatismo della maison, alla bigiotteria e alla borsa 2.55 trapuntata . Tutti capi di abbigliamento e accessori che, secondo Marie-Laure Gutton, "erano in linea con l'idea di soddisfare le esigenze delle donne" , incarnando l'eterna modernità dello stile creato da straordinaria Gabrielle Chanel (1883-1971). In quegli anni in cui Paul Poiret dominava la moda femminile, Gabrielle Chanel, conosciuta anche come Coco, si sposta, già dal 1912, tra Deauville, Biarritz e Parigi, rivoluzionando il mondo del haute couture e lasciando il suo manifesto della moda. Scandita in decenni, la prima parte dell'esposizione rievoca gli inizi della grande stilista con pochi pezzi simbolici, tra cui il celebre top da marinaio in jersey (1916) ed invita a seguire l'evoluzione dello stile Chanel, dai tubini neri ai modelli sportivi dei rutilanti anni Venti, fino ai sofisticati capi degli anni Trenta. Una stanza, invece, viene dedicata al profumo N°5, nato nel 1921. Durante il percorso, che si articola attraverso dieci capitoli, si notano dieci ritratti fotografici di Coco che testimoniano quanto lei stessa abbia incarnato il suo marchio. La seconda parte della mostra è dedicata ai temi della maison Chanel ed invita a decifrarne i codici, l'abito in tweed intrecciato, la décolleté bicolore, la 2.55 con il tipico matelassé, i colori nero e beige, ma anche bianco, rosso e oro, senza dimenticare gli accessori e la gioielleria

  • di Patrizia Vacalebri
  • ROMA
  • 05 ottobre 2020
  • 20:43

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