"Problemi di contagi Covid tra gli
studenti per il ritorno in classe ci saranno a cominciare da
martedì, oggi i dirigenti scolastici sono stati chiamati a
fronteggiare le eventuali assenze del personale scolastico": a
parlare all'ANSA è Rita Coccia, presidente dell'Associazione
nazionale presidi dell'Umbria. "Quella odierna - spiega l'ex
dirigente dell'Itis "Volta" di Perugia, adesso in pensione - è
di fatto una giornata di attesa di quello che accadrà. Gli
studenti per la prima volta dopo oltre due settimane si
ritrovano a vivere spazi comuni, ora non resta che vedere cosa
accadrà".
"Personalmente - dice Coccia - ho sempre pensato che la scuola
sia un servizio primario e quindi sono sempre a favore della
scuola in presenza, ma ovviamente se ci sono le condizioni per
tenerla aperta. Mi spiego. Non si può fare il discorso
semplicistico dad sì o dad no. A mio avviso sarebbe necessario
valutare caso per caso, territorio per territorio: il rischio
contagio che si corre in una classe di una scuola di città con
25-30 alunni è diverso da quello che può correre con 12 studenti
che si trova in un paese di montagna".
"Ma l'errore più grande - tiene a precisare Coccia - è pensare
di tornare alla scuola pre-Covid non appena calano i contagi.
Quel sistema scolastico non esiste più e bisogna prenderne atto
a tutti i livelli. Bisogna ad esempio ripensare il sistema dei
trasporti scolatici, occorre creare impianti di areazione degli
istituti, immaginare organici scolastici che possano sopperire
alle assenze dei docenti e del personale Ata. E poi dotare tutte
le scuole di sistemi informatici che possano permettere di
immaginare la didattica a distanza non come un ripiego per
gestire l'emergenza, ma come un'integrazione alla normale
didattica in presenza". "Questi due anni di pandemia ci hanno
detto che è giunto il momento di ripensare il modello scuola",
dice ancora Coccia. Che conclude con una considerazione sui
docenti no vax: "Dopo 43 anni di servizio mi sarei attesa una
risposta diversa, ma fortunatamente quelli non vaccinati sono
davvero molto pochi".
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