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Dad altro duro colpo per studenti aree sisma

Dad altro duro colpo per studenti aree sisma

Le lezioni in casette terremoto, "un'emergenza dopo altra"

NORCIA (PERUGIA), 04 novembre 2020, 11:22

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il ritorno alla didattica a distanza è un altro colpo duro da incassare per gli studenti delle scuole superiori di Norcia che tra terremoto e Covid sono stati chiamati a vivere, in questi anni, un'emergenza dopo l'altra. Raccontano che la voglia di combattere non è mai venuta meno, "ma è tanto dura continuare a stare in queste terre" e vedono nel percorso universitario "una via di fuga, anche se è brutto dirlo".
    Con l'ANSA ricordano le lezioni nelle tende per via della scossa del 24 agosto e poi dentro i container, dopo che il terremoto del 30 ottobre 2016 aveva fatto crollare tutto.
    Quest'anno avevano ottenuto finalmente una nuova scuola, sì temporanea, ma con gli spazi adeguati. La pandemia l'ha riportati, invece, dentro le loro case che, per molti di loro, significano casette Sae. Come nel caso di Federico Quattrociocchi, arrivato alla ultimo anno di Scienze umane e che condivide la cameretta minuscola con la sorella gemella.
    Se la passa un po' meglio Arianna Lucci, prossima alla maturità classica: lei almeno ha una casa vera a Cascia, anche se quella di Norcia le è stata sconquassata dal sisma. Arianna e Federico - raggiunti nei rispettivi alloggi dall'ANSA - sono i volti di una generazione che in queste zone, tra macerie e virus, è dovuta crescere in fretta. "Sono stati anni molto complicati, soprattutto sotto il profilo scolastico, ma alla fine siamo sempre riusciti a superare le difficoltà e sicuramente abbiamo acquisito una forza di volontà e una motivazione che adesso non ci fa più paura nulla", raccontano i due giovani. Anche se lo spettro di un nuovo lockdown ad Arianna spaventa. "Perché - spiega - sappiamo a cosa andremo incontro dopo averlo vissuto in primavera, già è difficile così con le lezioni in dad". E proprio alla didattica a distanza la studentessa dà una definizione tutta sua: "Significa - dice - perdere il contatto con le persone, non poter interagire". Per Federico, al fine di fronteggiare l'emergenza Covid, "era una decisione pressoché scontata che non poteva essere evitata".
    Didattica on line che genera, però, nei due studenti un po' di preoccupazione, "quest'anno - dicono - abbiamo gli esami di maturità e arrivarci così ci mette un po' di ansia, anche se sappiamo che tutto il corpo docente e tutto il personale delle nostre scuole si sta adoperando al massimo per limitare i disagi e metterci nelle condizioni migliori".
    Arianna intanto sogna un futuro da giornalista, a Federico invece non dispiacerebbe la strada dell'insegnamento. Entrambi non vedono l'ora di lasciarsi alle spalle questi anni di difficoltà andando via da Norcia: "Il mio futuro non lo vedo qui, anche perché non sono certa che queste terre avranno un gran futuro", racconta Arianna. "Il desiderio di andarcene da parte di noi giovani è sostanzialmente imposto dalla situazione", commenta Federico.
   

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