Ci sono scuole, ad Ustica e a Linosa,
per fare solo due esempi, che fino a metà ottobre non hanno
aperto i battenti per mancanza di personale e hanno visto per
settimane mancare insegnanti di varie materie, soprattutto
scientifiche. Sono circa 250 le istituzioni scolastiche nelle
piccole isole e nelle comunità montane che affrontano
quotidianamente molteplici difficoltà nella gestione
dell'organizzazione didattica e del personale; infatti, spesso,
i luoghi in cui si trovano queste scuole, per la difficoltà di
raggiungerli, disincentivano il personale scolastico, in
particolar modo quello a tempo determinato, ad accettare
proposte di lavoro, in quanto gli spostamenti casa-scuola-casa
sono difficoltosi logisticamente o comunque antieconomici."Nelle
piccole isole e nei comuni montani il diritto all'istruzione è
spesso parziale se non addirittura negato. In tutta Italia c'è
una situazione di generale precarietà, con scuole che hanno
iniziato in ritardo l'anno scolastico o che fino a tempi recenti
hanno avuto cattedre ancora scoperte", dice Vittoria Casa,
presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera.
Proprio per questo è stata appena approvata in commissione
Cultura una risoluzione unitaria che riguarda il diritto
all'istruzione nei territori svantaggiati e impegna il governo a
intervenire.
"Il parlamento impegna il governo a garantire l'autonomia
scolastica, a dare incentivi ai lavoratori pendolari, a favorire
soluzioni per alloggiare sul luogo, a programmare e finanziare
progetti specifici - in collaborazione con enti locali e
regionali - per i territori fragili, ad assicurare l'esistenza
delle scuole come presidi del territorio e a limitare la
formazione delle pluriclassi. Intervenire per garantire il
diritto all'istruzione nei territori svantaggiati è un dovere
costituzionale. Su autonomia e dimensionamento scolastico
occorrono segnali concreti anche nella prossima legge di
Bilancio" conclude Vittoria Casa.
Casa è la prima ad avere presentato il testo partendo dai
problemi delle piccole isole in Sicilia, in particolare Ustica e
Lipari. Poi, sulla scia e sulla stessa questione, hanno
presentato risoluzioni Forza Italia (Vietina), Italia Viva
(Toccafondi) e Lega (Belotti). E si è arrivati al testo
condiviso e trasversale di oggi che impegna il governo.
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