"La legalità conviene e i giovani
devono capire che non è un fastidio". Si è rivolto così Gian
Carlo Caselli ai numerosi studenti che hanno partecipato
all'incontro organizzato al 'Salone Internazionale del Libro' di
Torino dall'associazione 'Libera', in collaborazione con la
Fondazione Compagnia di San Paolo, sul tema 'Un bene confiscato
è un bene comune'.
"Parlare ai giovani dei beni confiscati e farli lavorare
all'interno per me significa scuola di legalità - ha detto
Caselli - per far toccare ai giovani che la legalità non è un
fastidio o una cosa astratta da delegare a qualcun altro. La
legalità conviene perché si materializza in un bene che
restituito conviene, appunto".
"Il 7 marzo - ha ricordato l'ex procuratore di Palermo e Torino
- ricorre l'anniversario della legge sulla confisca dei beni,
che prescrive per tutti i beni confiscati alla mafia il
riutilizzo sociale". Attualmente gli immobili confiscati in
Italia sono 35.266 e il Piemonte è la settima regione con più
immobili confiscati, ma è al penultimo posto tra le regioni come
tasso di riutilizzo, appena il 23%
All'incontro ha partecipato l'attore e registra Pif: "i
giovani - ha detto - hanno il cuore selvaggio per natura. Avere
20 anni quando ci furono le stragi del '92 mi ha segnato molto.
Quando sei giovane di solito sei sempre contro il mondo. Il
problema è che un cuore selvaggio lo tengo ancora. La grande
verità sulla lotta alla mafia è che se sei cittadino passivo le
istituzioni sono passive, se tu sei attivo le istituzioni sono
attive. Quindi - ha concluso Pif - non dobbiamo essere passivi".
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