(ANSA) - ROMA, 15 GIU - "Una scuola dimezzata: questa è la scuola pubblica che ci attende a settembre. E se la scuola è il futuro del paese, allora è un futuro ben tetro quello che stiamo preparando. La responsabilità non è degli Istituti, dei dirigenti, dei docenti, del personale o delle famiglie". Sono le conclusioni di settimane di intenso studio e lavoro della Commissione Covid-19 dell'Istituto Comprensivo Visconti di Roma, scuola pubblica elementare e media del centro di Roma.
La Commissione Covid-19 è nata a maggio con l'obiettivo di "preparare" la scuola alla ripresa di settembre: dodici docenti, undici genitori, la Preside e il Presidente del Consiglio di Istituto. Un gruppo selezionato tenendo conto di competenze specifiche. "Ci siamo impegnati con ottimismo - spiegano - convinti che saremmo riusciti a disegnare uno scenario possibile, una scuola diversa da prima, più sicura, ma, come prima, inclusiva e seria. Ma per quanto ci si dedichi a disegnare scenari, ci si scontra infine con un'evidenza drammatica: data la necessità di distanziamento e la disponibilità di risorse didattiche, i ragazzi non potrebbero comunque avere più di metà della quantità di insegnamento che ricevono di solito. Servono più spazi e più docenti. Senza questi ci si dovrà arrendere a una scuola dimezzata.
Sembra a noi, da tutti gli aspetti che abbiamo potuto analizzare, che questo sarebbe, per la nostra scuola pubblica, una vera catastrofe. In nessun modo è possibile pensare che la funzione di scuola pubblica e il compito di formare cittadini che sappiano vivere insieme, possano essere portati a termine in tempi così brevi. Gli amici, il lavoro comune, la crescita nell'ambiente privilegiato che viene garantito dalla scuola pubblica, verrebbero sostanzialmente a cessare". Per la commissione, è' necessario fornire alla scuole italiane risorse logistiche come nuovi e ampi spazi: "questo è ancora più importante per istituti scolastici come il nostro, collocati in ambienti ristretti". E' essenziale poi fornire alle scuole nuove risorse didattiche. Per mantenere un livello accettabile di didattica sotto distanziamento sociale servono molti più docenti che nel vecchio schema. E' necessario usare risorse per acquisire quindi nuovi docenti, e farlo subito, in modo che siano disponibili a settembre. (ANSA)
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