La mancanza di posti di sostegno sta
diventando un problema che nemmeno i concorsi riusciranno
interamente a risolvere. Lo sottolinea oggi la rivista
specializzata Tuttoscuola, secondo i cui calcoli 170 mila
ragazzi (il 59% del totale) dovranno cambiare quest'anno
l'insegnante di sostegno, che potrebbe essere tra l'altro non
specializzato sul sostegno. Una roulette che nemmeno l'avvio
ormai prossimo del concorso straordinario voluto dalla ministra
dell'istruzione Lucia Azzolina e avversato dai sindacati
potrebbe riuscire a influenzare positivamente.
L'avvisaglia viene dai primi dati dei calendari delle prove
scritte del concorso straordinario della scuola secondaria,
pubblicati in queste ore dagli Uffici Scolastici regionali
soprattutto con riferimento agli scritti che si svolgeranno il
prossimo 22 ottobre, primo giorno delle prove. I candidati dei
posti di sostegno sono molti meno dei posti a concorso. Gli
scritti del concorso straordinario per il sostegno di scuola
secondaria di I e di II grado si svolgeranno a metà novembre, ma
due USR, quelli dell'Emilia Romagna e del Lazio, hanno già
pubblicato l'intero calendario di tutte le prove, consentendo di
conoscere il numero di candidati che sosterranno la prova del
concorso straordinario per il sostegno. In Emilia per i 322
posti del concorso straordinario per il sostegno nella
secondaria di I grado i candidati sono soltanto 74 (23%); per i
205 posti di sostegno a concorso nella secondaria di II grado i
candidati sono soltanto 68 (33%). Nel Lazio per 564 posti di
sostegno nella secondaria di I grado i candidati sono soltanto
173 (30%); per i 43 posti di secondaria di II grado, invece, i
candidati sono 346. Alla fine del concorso straordinario, se
tutti i 141 candidati dell'Emilia conseguiranno almeno 56 punti
su 80 nello scritto diventando tutti vincitori, rimarranno
scoperti ben 385 posti dei 527 a concorso: un vuoto del 73%. Nel
Lazio per il I grado, analogamente rimarranno scoperti 391
posti. I posti di sostegno in questo concorso straordinario sono
in tutto 5.669 (soprattutto al nord), di cui 4.069 nel I grado e
1.600 nel II grado. C'è il timore che il caso dell'Emilia e del
Lazio non sia diverso da quello delle altre regioni. Se sarà
così, una notevole quantità di quei posti rimarranno scoperti,
acuendo la crisi di un settore particolarmente in sofferenza a
causa della mancanza di personale specializzato.
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