Oggi, in occasione dell'Global Strike
for Climate, la Rete della Conoscenza, l'Unione degli Studenti e
Link-Coordinamento universitario sono in oltre 40 piazze a
manifestare per un mondo più giusto. Da Roma a Milano passando
per Napoli, da Trieste a Bologna, passando per Torino, Firenze,
Genova, Perugia, fino ad arrivare a Cagliari, Pescara, Bari e
Potenza, studenti e studentesse, giovani ragazzi e ragazze si
sono mobilitati in tutto il paese per mettere al centro le
priorità delle nuove generazioni: diritto al futuro,
decisionalità, partecipazione, giustizia sociale. A due giorni
dalle elezioni politiche nazionali, la mobilitazione per il
clima chiamata dal movimento Fridays For Future vuole fare da
megafono ad istanze che non vengono prese in considerazione dal
dibattito pubblico. "Gli studenti e le studentesse - spiegano i
ragazzi - si mobilitano ormai da anni per stimolare le
istituzioni a riconoscere che la crisi climatica non è un evento
casuale: è frutto di un sistema produttivo ed economico
sfruttatore che fa profitto sul pianeta e sulla vita delle
persone. Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una
campagna elettorale vuota - dichiara Virginia Mancarella,
coordinatrice nazionale Link-Coordinamento Universitario - con
proposte spot che non sono andate al cuore delle questioni.
Parlano tutti di sostenibilità ma nessuno che menzioni
investimenti nella ricerca e nell'università. Come crediamo di
poter affrontare la riconversione ecologica, la crisi
energetica, parlando dell'energia nucleare invece di investire
nel rinnovabile e nel trasporto pubblico gratuito?. Ormai le
università son sempre di più asservite alle logiche del mercato
e finanziate soprattutto da privati con chiari interessi
economici, quando le comunità accademiche dovrebbero essere il
primo motore di uno sviluppo alternativo e di messa in critica
della società." "La politica nel nostro paese non ha chiara le
priorità della nostra generazione, queste elezioni nazionali lo
hanno dimostrato. Durante tutta la campagna elettorale abbiamo
sentito parlare di giovani e di ambiente, ma mai interrogando
davvero le priorità che le nuove generazioni hanno messo al
centro del dibattito-sostiene Manuel Masucci Coordinatore
nazionale Rete della Conoscenza - Negli ultimi mesi abbiamo
assistito al disastro della Marmolada, alle alluvioni nelle
Marche, alla siccità, alla crisi energetica conseguente alla
guerra Russo-Ucraina con il caro bollette che mette in ginocchio
moltissime famiglie, alla morte di ben 3 ragazzi durante stage
"formativi" per mancanza di tutele e sicurezza".
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