Nelle carceri di Bari, Altamura e
Turi sono 580 su 636 i detenuti che hanno già ricevuto la prima
dose di vaccino anti-Covid. Lo rende noto la Asl di Bari,
ricordando che nell'istituto penitenziario barese sono anche
attivi un centro di prevenzione e diagnosi precoce con un
servizio di ecografia polmonare finalizzato a diagnosticare
precocemente polmoniti da Covid e il progetto riabilitativo
Covid@casa, con una fisioterapista dedicata per gli eventuali
casi positivi nella fase post infezione. Lo prevede il programma
di tutela e sicurezza dei detenuti in riferimento alla emergenza
sanitaria attuato dalla Medicina penitenziaria della Asl.
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, a Bari si sono
vaccinati 410 detenuti su 440 (il 91,59%), ad Altamura 75 su 77
(il 93,5%), in entrambi i casi oltre la media nazionale di
somministrazioni effettuate negli altri istituti italiani, pari
all'86,7%, a Turi 95 su 119 (il 79.83%). In parallelo hanno
ricevuto la prima dose anche gli agenti di Polizia
penitenziaria: a Bari su 275 agenti, 219 si sono sottoposti alla
prima somministrazione.
"Nell'ambito del programma anti Covid dei luoghi di comunità e
dei soggetti fragili, la Medicina penitenziaria della Asl ha
attivato percorsi di protezione - spiega il dg Asl, Antonio
Sanguedolce - : da un lato il centro di prevenzione e diagnosi
precoce che oggi può contare su un servizio di ecografia
polmonare per diagnosi tempestive di polmoniti da infezione Sars
Cov2, dall'altro una campagna vaccinale massiva che ha coinvolto
il 90 per cento della popolazione detenuta e infine di recente
l'introduzione di piani riabilitativi nell'ambito del progetto
Covid@casa con una fisioterapista dedicata per i pazienti della
medicina penitenziaria".
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