Durante il lockdown i reati sono
calati ma il fenomeno di femminicidi e maltrattamenti in
famiglia è proseguito e anche adesso continua a preoccupare.
Nonostante tutto è aumentato il sommerso per la difficoltà delle
donne di denunciare mentre ora, con la fine del lockdown, si
segnalano più episodi rispetto al 2019. E' l'analisi emersa dai
dati messi sotto la lente di ingrandimento dalla Commissione
parlamentare di inchiesta sul femminicidio.
Gli esiti delle singole indagini di varie associazioni e
centri antiviolenza dedicati, sportelli codice rosa e case
rifugio, mettono in evidenza che nel periodo del lockdown non si
è registrato il solito incremento annuale del numero di nuove
donne che hanno chiesto aiuto rispetto ai precedenti anni 2018 e
2019. Un fenomeno che viene attribuito all'oggettiva difficoltà
per le donne di chiedere aiuto e sostegno, conseguente alle
misure di contenimento adottate. A diminuire, infatti, più che i
reati contro le donne sono state le denunce. Soprattutto per
quanto riguarda i reati commessi in ambito domestico, con
l'avvio della fase 2 e quindi con la progressiva riduzione dei
limiti alla circolazione delle persone, si è poi registrato un
aumento delle denunce per maltrattamenti rispetto a quelle
rilevate nell'analogo periodo del 2019 (1.598 rispetto a 1.519).
La Commissione ha anche raccolto nel suo report tutti
risultati prodotti da varie fonti sul tema e in particolare
quelli del Dipartimento Anticrimine della Polizia, rilevando che
nel mese di aprile 2020 c'è stato un calo generale rispetto
all'analogo periodo del 2019, passando da 32 omicidi a 16, e le
vittime di sesso femminile passano da 12 a 5. Ma da uno sguardo
più approfondito scatta l'sos. In quello stesso periodo di
riferimento il numero di vittime di sesso femminile resta
sostanzialmente invariato (45 nel 2019, 44 nel 2020): dunque,
mentre nel 2019 le vittime donne costituivano il 32% degli
omicidi totali, nel 2020 si attesta al 48%. Aumenta anche la
percentuale degli omicidi commessi in ambito familiare che sale
dal 45% del 2019 al 58% nel 2020. Ma soprattutto aumentano
complessivamente le vittime di sesso femminile che passano da 36
a 40, la cui percentuale aumenta dal 57% al 75% delle vittime
totali.
C'è poi l'analisi dei cosiddetti reati spia, come i
maltrattamenti, lo stalking e la violenza sessuale nella fase 2
e quindi con la progressiva riduzione dei limiti alla
circolazione delle persone. E se le denunce per maltrattamenti
mostrano valori superiori rispetto a quelli rilevati
nell'analogo periodo dell'anno precedente, per quanto riguarda i
reati di stalking e di violenze sessuali si registra nel mese di
maggio 2020, un aumento rispetto al bimestre precedente, ma con
valori complessivamente inferiori rispetto al maggio del 2019.
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