(ANSA) - ROCCA D'ORCIA (SIENA), 09 GEN - "Il progetto Sogin di creare un deposito di rifiuti" radioattivi "nell'area dove nascono vini Doc e Docg è inaccettabile e offende chi ha lavorato per creare lavoro, sviluppo sociale, salvaguardia ambientale e su cui sono stati fatti investimenti importanti", "i territori dei grandi vini della Val d'Orcia non accettano e non accetteranno mai infrastrutture che danneggiano l'ambiente, il paesaggio e l'economia". Così una nota dei produttori vinicoli della Doc emergente 'Orcia' riguardo all'ipotesi che l'area fra Pienza e Trequanda (Siena) possa ospitare i deposito nazionale delle scorie nucleari delle centrali. La zona individuata è al centro dell'area di produzione della denominazione.
"Nessuna discarica, insediamento inquinante, edificazione ad alto impatto visivo può essere costruito in un'area che tutti, cittadini, istituzioni e imprese contribuiscono a salvaguardare con impegno e sacrificio". La richiesta è di escludere il territorio dell'Orcia dall'elenco, promettendo, in caso contrario, una durissima opposizione. "Sbalordisce e indigna l'idea di individuare nel territorio della Doc Orcia, dove c'è il paesaggio agricolo più preservato e bello del mondo, una qualsiasi forma di discarica", dice la presidente del Consorzio del Vino Orcia, Donatella Cinelli Colombini, ricordando che "la Valdorcia è iscritta dal 2004 nel patrimonio Unesco grazie all'integrità di un contesto storico, culturale e ambientale di enorme pregio. Nel 2018 la campagna introno a Trequanda ha ricevuto dal Ministero delle Politiche Agricole il riconoscimento di 'Paesaggio rurale storico' della Toscana".
L'insediamento Sogin, viene ricordato, è previsto su 178 ettari di cui 110 destinati a ospitare le 90 costruzioni in calcestruzzo che racchiuderanno 78 mila metri cubi di rifiuti nucleari. (ANSA).