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Gb, industriali e accademici contro il bando motori termici

Per studio Decarbonising Road Transport non esiste arma magica

Redazione ANSA ROMA

La decisione del Governo britannico relativa al divieto di vendere nuovi veicoli a benzina e diesel dal 2030 in poi sta suscitando una mole di reazioni negative da parte del mondo industriale ed accademico. Per fare chiarezza diversi attori del settore automotive in Gran Bretagna hanno commissionato un nuovo rapporto sul tema e le risultanze indicano che, adottando solo questa drastica soluzione, la neutralità della CO2 potrà essere raggiunta non prima del 2050.

Lo studio, denominato 'Decarbonising Road Transport: There is no silver bullet 2020' e realizzato dal Transport Energy Network, di cui fa parte anche l'Università di Brighton, ribadisce che non c'è un'arma magica per raggiungere gli obiettivi sulle emissioni. Con 40 milioni di veicoli in circolazione in Gb e un'età media di 8,3 anni, gli autori del rapporto manifestano la preoccupazione che per arrivare allo zero netto solo attraverso la sostituzione dei veicoli con motori termici si dovrà attendere almeno il 2050.

Pur riconoscendo che le emissioni dallo scarico sono parte del problema, gli autori suggeriscono che il Governo dovrebbe concentrarsi sull'aspetto più ampio al fine di fornire trasporti realmente a zero emissioni di carbonio. E lo fa riferendosi ad una recente ricerca che mostra che il processo di produzione di auto elettriche produce il 63% in più di emissioni di CO2 rispetto al modello benzina o un diesel equivalente. I combustibili sintetici e l'idrogeno sono le potenziali soluzioni, sia per le auto che per i mezzi pesanti. Quest'ultimi sono cresciuti in Gb del 12,6% nell'ultimo anno e, mentre gli ultimi motori diesel Euro 6 emettono il 95% in meno di NOx rispetto a un equivalente Euro 5, il peso delle batterie non rende ancora pratica la soluzione dell'elettrificazione dei camion. (ANSA).

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