Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Greenpeace, da mascara a rossetti è allarme plastica

Rapporto, presente in 79% dei 672 prodotti make-up verificati

Redazione ANSA ROMA

Dai rossetti al mascara, alla cipria e al fondotinta, tra i prodotti più comuni per il makeup e che entrano in contatto con occhi e bocca, contengono ingredienti in plastica: nel 79% dei 672 prodotti verificati online sono state riscontrate materie plastiche e, tra questi, il 38% è costituito da particelle solide note come microplastiche. Emerge dal rapporto di Greenpeace "Il trucco c'è ma non si vede" in cui l'organizzazione ambientalista ha verificato la presenza di questi materiali, sia nelle liste degli ingredienti che attraverso indagini di laboratorio, nei trucchi di undici marchi noti specificando che "si tratta di tipologie di prodotti non interessati dal divieto d'uso di microplastiche in vigore in Italia dall'inizio del 2020".
    I marchi analizzati - comunica la Ong - sono Bionike, Deborah, Kiko, Lancôme, Lush, Maybelline, Nyx, Pupa, Purobio, Sephora e Wycon, che prima di pubblicare i dati dell'indagine, Greenpeace spiega di aver "contattato al fine di fornire un quadro esaustivo che tenesse in considerazione anche il loro punto di vista: solo una ha risposto al questionario". "Mentre Cosmetica Italia - prosegue -, divisione di Confindustria di cui fanno parte più di 600 realtà e principale organizzazione di categoria, come tutte le altre aziende interpellate, non hanno ritenuto di rispondere alle richieste". Il rapporto rileva che i mascara sono risultati i prodotti in cui gli ingredienti in plastica erano più frequenti (90% dei prodotti controllati), seguiti da rossetti e lucidalabbra (85%) e fondotinta (74%). "Le cinque marche con le percentuali maggiori di prodotti con ingredienti in plastica - si legge - sono risultate, nell'ordine, Lush, Maybelline, Deborah, Sephora e Wycon".
    Inoltre Greenpeace aggiunge che "le analisi di laboratorio, volte a verificare la presenza di microplastiche in 14 prodotti, hanno evidenziato la presenza di piccole particelle inferiori ai 5 millimetri come il polietilene (in 6 prodotti), il polimetilmetacrilato (in 2 prodotti), il nylon (in 2 prodotti) e il polietilene tereftalato (in 1 prodotto)". Le analisi condotte sull’unico prodotto privo di microplastiche (Purobio - Sublime drop foundation, fondotinta) hanno confermato l’assenza di questi ingredienti.
I    Nel definire "paradossale" l'uso di ingredienti in plastica da uno dei settori più importanti del Made In Italy, Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia esorta "Cosmetica Italia e i suoi associati a guidare questa transizione verso la sostenibilità". 

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA