(ANSA) - ROMA, 18 GEN - Fridays For Future (l'organizzazione
ambientalista ispirata a Greta Thunberg) e gli attivisti di "NO
CCS", la campagna contro il progetto dell'Eni di un impianto per
lo stoccaggio di anidride carbonica a Ravenna (Carbon Capture
and Storage), in una nota congiunta esprimono soddisfazione
perché nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, noto
anche come Recovert Fund) non appare più uno stanziamento di
1,35 per finanziare l'impianto.
"Dall'ultima bozza del 12 gennaio il CCS sembra essere
scomparso - si legge nel comunicato -. I motivi possiamo
intuirli: forse l'Europa, che scommette sull'idrogeno verde
(prodotto dall'acqua con energie rinnovabili, n.d.r.) più che
sul blu (prodotto dal metano, n.d.r.), non avrebbe approvato un
progetto così costoso e allo stesso tempo vago e incerto.
Vogliamo pensare che le nostre mobilitazioni di dicembre in
Emilia Romagna e in tutta Italia, insieme a prese di posizione
forti delle associazioni che da anni si occupano di clima, siano
servite a orientare in parte le decisioni".
L'Eni intende catturare e stoccare anidride carbonica nei
suoi giacimenti esauriti dell'Adriatico. La cattura della CO2
viene sostenuta da molti scienziati come uno strumento per
ridurre i gas serra e il riscaldamento globale. Viene però
criticata da una parte del mondo ambientalista come uno metodo
per salvaguardare le fonti fossili e rallentare il passaggio
alle rinnovabili.
"Resteremo in allerta - conclude la nota -, perchè il CCS
figura ancora nel piano industriale di Eni, che sta già pensando
di finanziarlo attraverso dei green bond. Le ultime bozze del
PNRR dimostrano che le grandi compagnie hanno ancora una
fortissima influenza sulle scelte politiche, a volte tenendo in
ostaggio le istituzioni". (ANSA).
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