(ANSA) - ROMA, 26 GIU - "Auspichiamo un cambiamento di
mentalità. È necessario programmare con lungimiranza,
abbandonando la cultura dell'emergenza a favore di una più
virtuosa e conveniente cultura della prevenzione". Così Massimo
Gargano, direttore nazionale di Anbi, intervenendo a Buongiorno
Regione su Rai Tre.
"Se non piove dovremmo gestire l'emergenza. Oltre allo stato
d'emergenza è prioritario infrastrutturare il settore con nuove
attività. L'obiettivo è recuperare l'acqua piovana, come
proposto da Anbi e Coldiretti con il "Piano Laghetti", ma anche
creare situazioni alternative a supporto dal punto di vista
tecnico alla grave crisi che sta colpendo anche la nostra
regione. Le telecamere della Rai sono state presenti presso la
Vasca del Sasso a Cerveteri. Un esempio di come raccogliere
l'acqua e metterla a disposizione del bacino idraulico,
rappresenti la strategia vincente".
"La grave situazione richiedeva una riflessione straordinaria
di tutta la dirigenza consortile laziale - ha commentato Andrea
Renna, Direttore di Anbi Lazio, che ha sede presso il centro
idrovoro di Focene, nel comune di Fiumicino - Lo abbiamo fatto
insieme al Direttore Gargano che conosce bene ed è
particolarmente sensibile alle questioni territoriali laziali,
alla presenza di tutti i direttori delle strutture consortili
laziali. Con loro anche il Presidente del Consorzio di Bonifica
Litorale Nord di Roma, Niccolò Sacchetti. Dobbiamo saper
programmare il futuro poiché i disagi derivati dalle scelte non
fatte o procrastinate sono sempre destinate a ricadere sulle
tasche e sulle abitudini dei cittadini e dei consorziati. Sono
anni che non registravamo un deficit idrico di oltre il 33%
nell'area romana - ha detto Sacchetti - stiamo programmando
soluzioni tecniche in grado di affrontare e provare a
contrastare il perdurare di questa grave siccità al fine di
scongiurare l'ipotesi del razionamento dell'acqua per fini
irrigui. Abbiamo la fortuna di poter sollevare l'acqua dal
Tevere per chilometri, fino a Ladispoli, ma l'aumento dei prezzi
dell'elettricità mette paura unitamente all'apertura anticipata
a febbraio della stagione irrigua che sta comportando costi
insostenibili. Chiediamo anche per questo attenzione e risposte
per l'agricoltura laziale utili a garantire un futuro al meglio
delle produzioni agricole del made in Lazio, esportate in tutto
il mondo". (ANSA).
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