(ANSA) - ROMA, 25 GIU - Un team di esperti dell'Enea ha
messo a punto un metodo per 'trovare' più acqua dolce nelle
piccole isole così da accrescerne la disponibilità, soprattutto
nei periodi di siccità e di forte afflusso turistico e, allo
stesso tempo di consentire di ridurre l'utilizzo di navi
cisterna. Il metodo, spiega l'ente di ricerca pubblico nel
periodico online Eneainform@, consente di stimare la qualità e
la quantità delle potenziali riserve idriche nelle falde delle
piccole isole. In particolare, è stato studiato il caso
dell'isola di Favignana, nell'arcipelago delle Egadi, in
Sicilia, dove d'estate si registrano fino a 60mila presenze
turistiche giornaliere a fronte di 3.500 residenti stabili,
spiega l'Enea.
I ricercatori hanno stimato che le riserve di acqua
potenzialmente disponibili potrebbero soddisfare le esigenze di
circa 20mila persone, calcolando un consumo giornaliero pro
capite di oltre 200 litri. "Attraverso misure
idrogeologiche, analisi chimiche delle acque di falda e il
calcolo dei tassi di precipitazione e di evaporazione sono state
stimate le possibili riserve e individuate quelle di migliore
qualità o, al contrario, quelle più esposte al rischio di
salinizzazione per intrusione dell'acqua di mare, precisa l'Ente
nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo
economico sostenibile. "Si tratta di un bilancio idrogeologico
che, al pari dei bilanci economici, consente di stimare le
infiltrazioni, ma anche i consumi e le perdite di acqua, in un
contesto, quello di Favignana, scelto per le sue
caratteristiche climatiche, geomorfologiche e la grande
affluenza turistica nel periodo estivo", spiega Sergio Cappucci,
uno dei ricercatore Enea che hanno curato lo studio. (ANSA).
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