(ANSA) - NAPOLI, 06 GIU - "Dopo il Covid abbiamo registrato
un aumento del 60% circa di interventi per patologie
oncologiche. Cosa ancor più grave, l'età media è passa dai 70
anni pre-pandemia ai 55 anni dei pazienti che vediamo ora". È il
dato allarmante riferito dal professor Gianpaolo Tartaro,
direttore della Scuola di Specializzazione e dell'Unità
Operativa Complessa in chirurgia maxillo-facciale dell'Azienda
Ospedaliera Universitaria Luigi Vanvitelli di Napoli.
"Un trend - aggiunge Tartaro - che ci conferma i gravissimi
ritardi che a livello nazionale sono stati prodotti a causa
della pandemia e che da tempo ci ha spinto ad un super lavoro
per recuperare il tempo perso". Trattandosi di interventi al
volto è ancor più importante la chirurgia ricostruttiva computer
assistita, che vede nell'Unità Operativa del Policlinico Luigi
Vanvitelli il chirurgo ricostruttore Tartaro con i chirurghi
demolitori Giuseppe Colella e Ciro Boschetti e gli implantologi
Mario Santagata e Salvatore D'Amato. Un lavoro che si avvale
delle più innovative tecnologie, a partire dal supporto della
radiologia diretta dal professor Salvatore Cappabianca. Il
processo inizia dalla scansione del volto e della testa del
paziente per realizzare una stampa in 3D del cranio e di dei
tessuti molli, nel caso che sia necessario abbatterli. I dati
acquisiti vengono inviati in Belgio, a un'azienda specializzata
che realizza le customizzazioni sulla base delle indicazioni di
taglio stabilite dai chirurghi. Grazie a questa procedura, le
équipe chirurgiche sanno già quale porzione di osso prendere
(solitamente la porzione viene prelevata dal perone) e come
questa vada rifinita. Anche le placche, precedentemente
modellate dal robot attraverso una tecnologia 3D che sfrutta le
potenzialità del metaverso, vengono pre-applicate. "In questo
modo - conclude Tartaro - quando amputiamo l'osso, abbiamo già
la sezione per la sostituzione. Chiaramente, spetta al chirurgo
occuparsi di eventuali alterazioni vascolari o asimmetrie. Poi
la parte ossea che viene sostituita viene rivascolarizzata per
fare in modo che resti vitale".
L'équipe della Vanvitelli ha già testato la funzionalità di
sensori e software che possono verificare nel post operatorio la
vascolarizzazione in tempo reale, offrendo la riduzione delle
complicanze. Tempi ridotti di degenza, una migliore qualità di
vita, riduzione dei costi a carico del servizio sanitario, sono
solo alcuni degli enormi vantaggi della chirurgia ricostruttiva
computer assistita. "Adoperare le migliori tecnologie oggi
disponibili per offrire ai pazienti soluzioni chirurgiche
d'avanguardia è uno dei nostri obiettivi principali. Puntiamo a
diventare un polo d'eccellenza per il Sud, tagliando così la
migrazione sanitaria", sottolinea il direttore generale
Ferdinando Russo.
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