(ANSA) - NAPOLI, 30 GEN - La Cgil Campania ha inviato una
lettera al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, per
"rappresentare - si legge - la grave situazione nella quale
versa la Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli a circa 8 mesi
di distanza dalla nomina del nuovo Direttore Generale e a 6 mesi
dal suo insediamento ufficiale".
Nella missiva inviata oggi, per conoscenza anche al nuovo
direttore del Cardarelli Antonio D'Amore, c'è una richiesta di
incontro con De Luca e il Direttore Generale Tutela della Salute
Antonio Postiglione, sottolineando che "il neo nominato
Direttore Generale nel corso di alcune interviste - prosegue la
lettera - rilasciò dichiarazioni nelle quali, con lo slogan 'mai
più barelle in pronto soccorso', affermò che, in breve tempo,
avrebbe affrontato e risolto la situazione drammatica,
riportando il Cardarelli al ruolo che gli competeva nella rete
ospedaliera. Inoltre espresse un giudizio negativo nei confronti
dei suoi predecessori nominati alla guida del Cardarelli, molti
dei quali confermati o promossi ai vertici dirigenziali di altre
Aziende dalla Giunta Regionale, in questo modo mettendo in
discussione le stesse scelte operate dal Presidente della Giunta
Regionale". La Cgil sottolinea che "nel corso degli incontri
con le Organizzazioni Sindacali il direttore ha continuato a
dichiarare la sua ferma volontà di intervenire sulle criticità
dell'area critica di emergenza sanitaria che, a suo dire, era
ferma agli anni '80 del secolo scorso, mortificando le
lavoratrici e i lavoratori, del comparto e della dirigenza, che
con dedizione e professionalità hanno svolto e svolgono
quotidianamente il loro ruolo, in un contesto difficile. Al
netto della narrazione mediatica di dirigente con un piglio
decisionista e di uomo della provvidenza che avrebbe risolto
tutte le questioni in breve tempo, attualmente nessuna delle
gravi criticità strutturali sono state affrontate, anzi c'è
immobilismo e ulteriore peggioramento dell'organizzazione".
La Cgil denuncia che D'Amore "sin dal suo insediamento ha
silenziato le voci di dissenso con un controllo ferreo della
comunicazione esterna, ha assunto decisioni unilaterali e
monocratiche senza un vero confronto, ha mortificato il ruolo
delle rappresentanze sindacali dei lavoratori, né ha affrontato
la drammatica situazione del pronto soccorso, dove le barelle
persistono nell'intera area critica di emergenza, né la
riorganizzazione dei percorsi intraospedalieri. E' evidente che
una Azienda così importante non si governa con l'autoritarismo,
ma con l'autorevolezza che è il risultato di un confronto, non
finto e limitato al semplice ascolto, con le Organizzazioni
Sindacali, che consenta di migliorare l'assistenza e di
coinvolgere e valorizzare tutto il personale". In base a queste
critiche la Cgil chiede un incontro "per provare - concludono -
a creare le condizioni per un confronto trasparente e
costruttivo attraverso il ripristino di corrette relazioni
sindacali". (ANSA).