"Il sottosegretario alle Politiche
agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, ha
annunciato l'approvazione all'unanimità da parte del Mipaaf
della candidatura a patrimonio immateriale dell'Umanità
dell'Unesco de "Il caffè espresso italiano tra cultura, rito,
socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a
Napoli"; si è riusciti dopo mesi di confronti e discussione a
trovare una sintesi tra le due proposte che erano state
presentate e che in una prima fase sembravano inconciliabili".
Lo afferma il presidente della Commissione Agricoltura della
Regione, Francesco Emilio Borrelli.
"Ho partecipato a diversi tavoli ministeriali e abbiamo
lavorato tutti per cercare di superare le visioni diverse -
aggiunge Borrelli - Alla fine grazie alla buona volontà di tutti
siamo riusciti a fare sintesi ottenendo il pieno riconoscimento
della tradizione napoletana. Voglio ringraziare il governatore
De Luca, il capo gabinetto, la dirigenza campana per le
politiche culturali, la dottoressa Elga Sanità e il professor
Marino Niola assieme alle comunità emblematiche locali guidate
dalla storica caffetteria Gambrinus per aver creduto in questo
progetto che oggi porta Napoli, la Campania e l'intero Paese a
poter competere a ottenere questo nuovo riconoscimento Unesco".
Un progetto, afferma ancora Borrelli, "a cui abbiamo sempre
creduto". Borrelli ricorda che aveva "da presidente dell'
Osservatorio per il patrimonio culturale immateriale della
Campania presentato alla Commissione italiana per l'Unesco il
dossier di candidatura "La cultura del caffè espresso napoletano
tra rito e socialità", redatto da un gruppo di esperti
professori universitari, antropologi e giuristi. I due dossier
di candidatura del "Rito (Arte) del caffè espresso italiano
tradizionale" e de "La Cultura del caffè espresso napoletano tra
rito e socialità" si sono uniti in una sola proposta che il
Ministero competente ha candidato a patrimonio Unesco".
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