"Viste le numerose inchieste aperte
dalla magistratura anche grazie ai nostri esposti per fare luce
sulla presenza di cooperative e associazioni in odore di camorra
all'interno degli ospedali partenopei, chiedo che si apra
un'indagine interna in tutte le Asl e aziende sanitarie
coinvolte per sospendere o licenziare tutti i dipendenti
collusi con queste realtà, che segnalano e propongono il
trasporto in ambulanza in cambio di soldi a nero, e che in
alcuni casi svolgono il ruolo di vedette della camorra". La
richiesta giunge da parte del consigliere regionale di Europa
Verde, Francesco Emilio Borrelli il quale, in una nota,
sottolinea che "è giunto il momento di fare terra bruciata
attorno a questi delinquenti e di dare chiari segnali che non
sarà permesso ad alcune cooperative legate ai clan di
infiltrarsi nella macchina della sanità pubblica".
Borrelli ritiene "inaccettabile che ancora in queste ore
alcuni operatori dell'associazione Croce San Pio, il cui
titolare arrestato con metodi camorristi imponeva la sua
presenza al Cardarelli e in tante strutture sanitarie cittadine,
circolino ancora liberamente all'interno della struttura come ci
è stato segnalato. Speculando vergognosamente sulla sofferenza
altrui, arrivando a chiedere fino a 1500 euro per un trasporto
in ospedale più 100 euro per ogni ora d'attesa".
"Chiedo al Comune di Napoli se non l'ha ancora fatto cosa
aspetti a sospendere le autorizzazioni dell'associazione San
Pio, tristemente nota per gli accadimenti di minacce, pestaggi e
pressioni illecite ai danni dei concorrenti. La sanità non può
più essere un business della criminalità e i clan devono stare
alla larga da strutture destinate ad assistere chi ha bisogno.
Senza speculare o taglieggiare i pazienti e le loro famiglie",
conclude Borrelli.
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