(ANSA) - CASERTA, 30 MAG - La multinazionale dell'elettronica
Jabil ha annunciato il ritiro della procedura di licenziamento
per i 190 lavoratori dello stabilimento di Marcianise (Caserta),
spiegando che andrà avanti con la cassa integrazione, che
potrebbe durare altri dodici mesi a partire dal primo giugno.
Una buona notizia emersa nel corso dell'incontro online alla
presenza dei vertici aziendali, del Mimit, e della Regione,
accolta però con riserva dai sindacati, che speravano che la
Jabil indicasse anche una soluzione strutturale alla crisi di
commesse che non sembra essere ancora superata, e che mette a
rischro in prospettiva i lavoratori Jabil.
Per il segretario generale della Cgil di Caserta Sonia
Oliviero e per Francesco Percuoco, segretario della sigla dei
metalmeccanici casertana Fiom-Cgil, "il ritiro dei
licenziamenti, che avevamo chiesto a gran voce, è una buona
notizia, ma ci preoccupa ancora una volta l'assenza di una
soluzione industriale capace di dare una prospettiva al sito di
Marcianise". I sindacalisti chiedono certezze visto che la
vertenza Jabil va avanti da troppi anni e l'azienda, nei vari
piani industriali presentati, ha sempre confermato la volontà di
ridurre drasticamente il numero di dipendenti del sito
casertano, e di voler arrivare a 250 unità dalle poco più di 440
attuali; per scongiurare i licenziamenti, si è fatto continuo
ricorso alla cassa integrazione, anche nel febbraio scorso,
quando la cig fu prorogata di tre mesi. "Bisogna fare chiarezza
- dicono la Oliviero e Percuoco - su cosa si sta discutendo con
il Governo, se è vero, come ci viene raccontato, che i tre mesi
trascorsi non sono stati sufficienti a trovare soluzioni
funzionali al futuro del sito di Marcianise; è pur vero inoltre
che i lavoratori sono rimasti esclusi dal confronto senza poter
valutare a quale soluzione si sta lavorando". (ANSA).