(ANSA) - NAPOLI, 08 FEB - La Procura di Napoli Nord
(sostituito procuratore Valeria Vinci) ha chiesto l'ergastolo
per il 65enne Gennaro De Falco, titolare del centro di analisi
cliniche Soviet di Lago Patria (Napoli) imputato davanti alla
Corte d'Assise partenopea con l'accusa di aver strangolato il 12
luglio 2020 la moglie - la 55enne di origine ceca Romana
Danielova, cui era formalmente intestato il centro - e di aver
inscenato un finto suicidio della consorte.
Cuore dell'accusa è l'ipotesi che De Falco abbia prima
strangolato la donna, per poi applicarle attorno al collo il
cordino della tenda; era stato il consulente della Procura a
stabilire che il solco fatto dal cordino non era vitale, per cui
la donna poteva essere stata solo strangolata dal marito.
Alfonso Quarto, legale dell'imputato, ha invece invocato
l'assoluzione per De Falco, e ciò sulla base di una consulenza
di parte da cui emerge il contrario di quanto asserito dal
consulente del pm, ovvero che il solco lasciato dalla cordicella
della tenda era vitale, poteva dunque aver ucciso la 55enne
Romana Danielova. La difesa di De Falco, per corroborare la
propria tesi del suicidio, ha realizzato anche una 'autopsia
psicologica' sulla donna, da cui è emerso che la 55enne aveva
disturbi della personalità. Venerdì 10 febbraio si torna in aula
per la sentenza.
Il centro medico di cui De Falco è titolare è molto
conosciuto tra Napoli e Caserta; al suo interno sono ospitati
vari studi specialistici, tra i quali anche un centro di
riabilitazione al quale negli anni scorsi spesso si sono rivolti
anche i calciatori del Napoli, da Hamsik a Lavezzi e Cavani.
(ANSA).
Uccise moglie e simulò suicidio, pm chiede l'ergastolo
Imputato a Napoli titolare centro di analisi di Lago Patria
