(di Salvi Monti)
"Siamo rimasti qui persino
dopo il terremoto, perché dovremmo andarcene adesso?". A
Casamicciola c'è un nucleo di irriducibili che non accetta la
moral suasion di vigili urbani e altre forze dell'ordine
affinché si abbandonino le abitazioni della 'zona rossa',
trovando rifugio in albergo. La scorsa notte 54 famiglie, circa
150 persone, sono rimaste a dormire nelle proprie case: oggi
qualcuno ha accettato il trasferimento negli alberghi ma i più
non intendono rispettare l'ordinanza di sgombero valida, al
momento, fino alle 16 di domenica, attuale scadenza dell'allerta
meteo. Misura che, ha sottolineato anche oggi il commissario
Giovanni Legnini, non è coattiva e dunque può basarsi solo su
informazione e persuasione.
Da piazza Maio a via Parodi, da via Pio Monte della Misericordia
a piazza Bagni sono soprattutto gli anziani a non voler lasciare
le loro case, ritenendo di essere comunque al sicuro: "Vedete,
oggi piove pochissimo, il peggio è passato e il fulmine non cade
mai due volte nello stesso punto". A piazza Maio, cuore fragile
dell'isola colpito più volte da terremoti ed alluvioni e rimasto
semideserto dopo il sisma del 2017, Franco è custode e gestore
di una baracca di legno e lamiere divenuta bar ed agorà per i
pochi rimasti in quel luogo dopo che la maggioranza delle
abitazioni fu abbattuta o irrimediabilmente danneggiata dalla
scossa. "Qui - racconta - ci sono almeno quattro famiglie che
sono rimaste in casa ieri sera ed hanno bisogno di me, devo
preparare loro il caffè o magari una grappa la sera quando fa
freddo. Comunque non andrei via neppure con l'allerta meteo
rossa; l'alluvione non è prevedibile neppure dai meteorologi".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Vincenzo, ristoratore tra i
più conosciuti a Casamicciola, che abita e lavora in una zona
vicino al porto: "C'è stata confusione e poco tempo per
prepararsi ad evacuare ma noi restiamo comunque qui, ci sentiamo
al sicuro".
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