Venerdì 2 dicembre (ore 18.30)
inaugura nelle sale di Magazzini Fotografici di Yvonne De Rosa a
Napoli, ini Via San Giovanni in Porta, la mostra "Racconti dal
Vesuvio", primo evento organizzato nell'ambito della rassegna
Partiture visive, curata da Valeria Laureano. Protagonista di
questo primo appuntamento è il Vesuvio, icona onnipresente nella
cultura e nel panorama napoletano, con in mostra La Montagna di
Claire Power (2021) e Vesuvio, 11 luglio 2017 di Maurizio
Esposito (2017). "Le due ricerche, pur restando accomunate dal
soggetto e dal luogo della ricerca, un territorio affascinante,
misterioso e spaventoso, si concentrano su piani di indagine
differenti e adoperano linguaggi e forme personali" affermano
gli organizzatori della mostra che resterà aperta fino al 15
gennaio.
La Montagna di Claire Power, si aggiunge, "ha un taglio
antropologico: l'autrice ha concentrato la sua ricerca sulle
aree rurali attorno al Vesuvio e al Monte Somma, seguendo e
fotografando le comunità che quotidianamente vivono in perenne
confronto e contatto con la natura vulcanica de "'a Muntagna',
come da loro viene definita". Vesuvio, 11 luglio 2017 di
Maurizio Esposito è un lavoro di trasformazione e di memoria.
"Fotografando gli effetti devastanti degli incendi, che hanno
colpito il Vesuvio nel luglio 2017, Esposito non solo apre una
riflessione sul rapporto distruttivo uomo/natura ma attraverso
quegli avvenimenti si riappropria della relazione di
appartenenza con il luogo delle sue origini. Nel gesto del
prendersi cura di quel territorio brutalmente violato tenta di
risanare il suo rapporto con esso e lascia intravedere in quelle
ceneri una futura rinascita, innescando, così, un processo di
trasformazione della realtà che è fondamentale nella sua ricerca
artistica". Spiega la curatrice Valeria Laureano: "La
costruzione del dialogo tra i due lavori emerge dal loro
accostamento nello spazio espositivo, che diventa il contenitore
di un intreccio articolato di racconti e sensazioni diverse: le
immagini di Claire Power, dalle atmosfere misteriose, ci
lasciano immaginare riti propiziatori, feste dionisiache, che
fanno da cornice alle opere di grandi dimensioni di Maurizio
Esposito".
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